Le vacanze sono finite, ed è tempo di ritornare al mio posto... da domani, Domenica, sarò di nuovo nella vecchia Pisa, anche perché lunedì dovrò contribuire alla correzione delle centinaia di esami scritti di Fisica di coloro che aspirano a vivere i loro prossimi cinque anni alla Scuola.
Eccovi il secondo collage di foto dalla montagna, con meno laghi e più animali selvatici rispetto al precedente.
Lo stambecco e la marmotta con il piccolo sono entrambe dalla stessa gita, il Colle della Rossa, la migliore ch'io conosca per gli incontri faunistici nella valle di Cogne; se passate da quelle parti prendetela in considerazione.
Lasciatemi ora fare una digressione sul titolo di questo post: sono in pochi in Italia ad apprezzare veramente Manzoni, che lo anteporrebbero ad almeno qualcuno degli altri grandi della letteratura italiana tipo Dante, Petrarca, Leopardi, Foscolo, Pirandello, Ungaretti; e infatti nemmeno a me piace, sia per ragioni estetiche che di principio (non condivido la filosofia dei Promessi Sposi, dove il "non fare nulla a parte pregare e aspettare che la provvidenza sistemi tutto" di Lucia viene presentata come la via giusta per affrontare le difficoltà, mentre il "darsi da fare" di Renzo è guardato con sospetto e disapprovazione).
Ma allora perché ci si trova tutti, me incluso, a citare Manzoni? spesso ci sarebbero citazioni alternative: per esempio avrei potuto intitolare il post "Ho visitato le mie montagne..." prendendo dall'ultima delle Lettere di Jacopo Ortis, a parte che forse porterebbe un po' sfiga ... o qualcun altro, o anche usare un titolo moderno riprendendo una canzone o un film, o .... maledetta congiura manzonofila, ci fanno studiare troppo Manzoni a scuola per riuscire a sfuggirgli.
Non nego che anche Manzoni sia importante per la letteratura italiana, però magari potremmo ridurre le dosi, no?
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