mercoledì 31 ottobre 2007

Venti di guerra...

Due notizie mica tanto belle:
- in Birmania la protesta continua, e nel contempo Human Rights Watch accusa il governo di servirsi di bambini soldato reclutati con la forza [repubblica, hrw, dettagli].
- gli stati uniti offrono l'immunità alle bodyguard della blackwater per le uccisioni di civili; del resto in quanto cittadini americani non possono essere processati dagli iracheni per gli accordi presi nel 2003 (una cosa veramente orrenda!), non essendo militari non possono essere processati dai tribunali militari e non avendo commesso il reato negli usa non è chiaro se un tribunale americano regolare possa incriminarli; o meglio così dice repubblica, sul nytimes da cui viene l'articolo originale le cose sono un po' più complicate.

martedì 30 ottobre 2007

Il papa e la pillola

Non so quanti di voi hanno letto la notizia di ieri: il papa propone l'obiezione di coscienza per i farmacisti su alcuni medicinali: quelli per l'eutanasia (esistono?), la pillola abortiva, la pillola del giorno dopo.
Per fortuna la Federfarma fa notare che la farmacia deve per legge fornire le medicine dietro presentazione della ricetta, e questo pone dei seri limiti a quanto uno possa obiettare (limiti simili esistono anche per l'aborto vero, si veda la famosa "legge 194").

Nonostante io non creda, ho sempre rispettato credenti e praticanti, però certe dichiarazioni mi fanno diventare intollerante.

Sarebbe facile attaccare direttamente la chiesa sul tema del "fatti gli affari tuoi" e soprattutto "non puoi imporre con la forza le tue idee agli altri", che sarebbe quello che farebbe un farmacista nel negare la pillola a chi la chiede; o chiedersi retoricamente perché allora non propongano l'obiezione di coscienza su tutti i contraccettivi.
Si potrebbe persino fare dell'ironia sul fatto che a questo punto avrebbero diritto all'obiezione di coscienza tutti quelli che possono nel loro lavoro aiutare qualcuno a peccare: i gelatai (peccato di gola), gli stilisti di moda (non desiderare l'uomo/la donna d'altri), ...

Ma proviamo invece a riflettere seriamente sulla posizione della chiesa sulla contraccezione: la posizione ufficiale credo sia "è peccato, a parte i metodi 'naturali' perché quelli possono non funzionare", che mi pare abbastanza discutibile:
- intanto un minimo di coerenza, fare contraccezione dovrebbe essere sempre peccato o non esserlo mai, è l'intenzione che conta (spero!), il fatto che metodi "meno efficaci" siano permessi è incoerente come lo sarebbe vietare di uccidere con armi da fuoco ma permetterlo con arco e frecce; e poi pure i metodi non naturali non sono perfettamente efficaci (e "le vie del Signore sono infinite", no?), quindi uno potrebbe chiedersi dov'è la differenza.
- appurato non sia peccato per altre ragioni, e quindi assumendo di stare parlando di una coppia sposata e che vuole in futuro avere dei figli, perché non lasciar loro scegliere quando provare a metterli al mondo?

Ora io non voglio mettermi a discutere sulla posizione della chiesa sulla finalità della famiglia e dell'amore, il mettere al mondo dei figli da educare cristianamente (se si toglie il "da educare cristianamente" la posizione coincide con quella di Darwin... buffo, no?); diamola per buona, anche se io non ci vedrei niente di male in una coppia decidesse di non voler avere figli e lascerei ciascuno libero di fare come meglio creda visto che non siamo a rischio d'estinzione.
Sinceramente non mi sembra che questa posizione implichi la castità prematrimoniale, o che la contraccezione sia peccato: in fondo, se entrambi pensano in futuro di voler metter su famiglia, ciò che può contribuire a migliorare la loro relazione va nel verso giusto, no? e se il fine è quello giusto e il mezzo in sé non è peccato (altrimenti lo sarebbe sempre), dove sta il male? solo nel fatto che il fine si colloca in un futuro troppo lontano e magari troppo incerto?

Capisco ovviamente che altre cose possano essere peccato per l'etica cristiana (e non solo per quella), tipo le relazioni extraconiugali o il farlo solo per il gusto di farlo senza che vi sia amore dietro, o l'eccedere la misura, e non sto chiedendo che la chiesa sostenga il libero amore.
Capisco anche che si possa richiedere la castità ai sacerdoti così come si richiede loro il distacco dal mondo terreno (e magari questo dovrebbe includere il distacco dalla politica...), e al prete innamorato che compariva sui giornali qualche mese fa direi che forse il disegno divino non era quello di farlo prete e che sarebbe meglio per lui accettare il fatto, lasciare la tonaca e servire il signore nella vita di famiglia, piuttosto che mantenere una posizione incoerente di mezzo prete mezzo fidanzato.

Non capisco, alla fine, perché imporre questo tabù; e del resto non mi pare sia tanto sentito come tale dai fedeli, visto quanto poco viene osservato.

[ci sarebbero state bene un paio di citazioni da David Lodge, ma non ho i libri qui, e non ricordo le parole esatte]

Qualche canzone nuova e vecchia...

Ho perso una mezzoretta con finetune ed ho prodotto una nuova playlist per questo autunno che è già a metà.

Rispetto a quella vecchia, a parte cambiare le canzoni dei soliti artisti (R.E.M., Pink Floyd, ...) ci sono un po' di cambiamenti: entrano più decisamente i Dream Theater "scoperti" appunto quest'inverno, e da qualche decennio fa arrivano anche Dire Straits.
Sempre fra le "novità" c'è qualcosa di soft in più da Brian Eno, Celine Dion e Simon&Garfunkel, e anche qualcosa di più cattivo dai Blind Guardian, e poi ci sono un po' di gruppi con una singola canzone a caso.

Avrei voluto metterci anche una singola traccia di classica (le "reminiscenze di don juan" di Liszt) ma purtroppo sulla classica finetune è un po' carente.

La playlist sta nel solito angolino in basso a destra, ma per comodità ve la ripubblico anche qui

lunedì 29 ottobre 2007

Google e il cinese...

Il mio fratellino mi manda una segnalazione curiosa riguardo a google.

Andate sul traduttore di google, e traducete dall'inglese al cinese semplificato la frase "yes, he said"; copiate la traduzione negli appunti, passate al traduttore cinese-inglese, incollate la traduzione e ritornate all'inglese.
yes, he said
E fin qui, nulla di strano
Ora provate con l'arcaico
yea, he said
A me, e anche a mio fratello, viene fuori niente meno che
Tony Blair, he said:
L'unico commento che si può fare è "Cretino, NON è Tony Blair"

Tra l'altro, se provate a ritradurre inglese-cinese-inglese "Tony Blair, he said" ottenete "British Prime Minister Tony Blair, he said"; a questo punto ci si aspetta che continuando a oltranza venga fuori tutta la storia della vita dell'ex primo ministro britannico, ma invece ci si ferma là.

martedì 23 ottobre 2007

L'importante è vincere, onestamente.

Io voglio vincerlo in pista. Voi volete che lo faccia con stile, vincendo la gara e la battaglia e non fuori dalla pista. Essere primi perché qualcun altro è stato escluso non è un modo di primeggiare che mi interessa
dice Hamilton su Repubblica

Insomma, se gli scandali degli 007 nella F1 la dicono lunga sugli intrighi che ci possono essere dietro (se moggi fa una scuderia, vince il mondiale?), c'è ancora qualcuno che conserva la sua dignita.

giovedì 18 ottobre 2007

C'è un po' di guerra avanzata in frigo ...

Non si può fare lo scudo spaziale e pensare che i Russi stiano lì a guardare...
e infatti ora pare vogliano potenziare i loro armamenti nucleari. E l'unione europea ha le sue buone ragioni per non essere entusiasta dello scudo spaziale.

Intanto Bush minaccia la terza guerra mondiale; o almeno così dice il manifesto, magari esagerano, ma sono quasi più propenso a credere che esageri Bush.

Benvenuti nel nuovo grande secolo americano

Queste cose non qualche anno fa non succedevano, o ero io che non leggevo i giornali?

A questo punto mi limito a citare una vignetta da PK (#25, fuoco incrociato)

La colonna sonora adatta per questo post è dai Pink Floyd, "Two suns in the sunset"
The rusty wire that holds the cork
That keeps the anger in
Gives way
And suddenly it's day again.
The sun is in the east
Even though the day is done.
Two suns in the sunset
Hmmmmmmmmmm
Could be the human race is run.
Beh, speriamo di no...

martedì 9 ottobre 2007

che aria tira...

E' da un po' che ero troppo preso dalle cose da fare per commentare cosa sta succedendo in giro, e talvolta persino per documentarmi sui fatti.

Oggi sono riuscito a recuperare un po' il passo e quindi posso azzardare qualche commento, ahimè non troppo positivo.

Welfare: le parti sociali si sono riunite, e ne sono uscite con un accordo di cui nessuno è troppo entusiasta; ma del resto è normale, per mettersi d'accordo ognuno è costretto a cedere un po' di terreno. Ovviamente l'accordo si può cambiare se sono tutti favorevoli al cambiamento.
Ma se qualcuno ha cambiato idea, e ha delle valide ragioni per averlo fatto (tipo essersi accorto che alla "base" non piace affatto), mi pare altrettanto ovvio che non possa cambiarlo; l'unica cosa che possono fare è rimettersi di nuovo intorno al tavolo e cercare di nuovo "l'accordo ottimale" alla luce delle differenze che ci sono state nelle posizioni di tutti.
Visto che però discutere porta via tempo, non è forse il caso di partire con questo accordo, renderlo operativo e poi cercare dopo di vedere che modifiche farci e magari fra un annetto rifarne uno migliore (se è possibile)?
Anche perché lavorare in eterno per produrre un accordo "ottimale" prima di applicarlo può essere inutile visto che le condizioni esterne cambiano, e che comunque fin tanto che non lo provi non vedi veramente quanto bene funziona.
Questo peraltro vale un po' in generale per tutti gli accordi: inutile impuntarsi, meglio iniziare con qualcosa di comunque decente e poi nel tempo si migliorano le cose.


Mastella: ma cosa abbiamo fatto di male per meritarcelo? comunque di costui se ne parla fin troppo, io ho già espresso la mia opinione nei commenti qui; trovo anche abbastanza buoni l'articolo al riguardo di Padellaro e anche il commento di Bertinotti (che in questa legislatura, da presidente della camera, spesso si comporta con una lucidità e responsabilità che non mi sarei aspettato visto quello che spesso fanno i nostri partiti comunisti)


Birmania. Beh, l'ONU forse è arrivato a dichiarare che non gli piace quello che succede [1], e del resto ci mancherebbe pure che dicessero che gli piace.
Qualcuno propone di ottenere l'embargo delle armi [2], che mi pare veramente il minimo che si possa fare.
Ma qualcosina di più no? non dico di mandarci i caschi blu, che farebbero solo del danno, ma invece mandarci degli ispettori in modo da costringerli a non spararare sui manifestanti, a non schiacciare i monaci sotto le ruote dei camion [3], e a tirare fuori dalle galere i prigionieri politici? Mettergli delle sanzioni commerciali vere? Bloccare i soldi che la dittatura militare di sicuro ha in tutte le nostre banche?
Il nostro baffuto ministro degli esteri dice che l'UE si sta dando da fare per fare qualcosa di serio [4], e sarei curioso di sapere cosa... ma ci tocca aspettare fino a lunedì prossimo. L'UE già da tempo ha fatto le sue dichiarazioni [5]; e ne approfitto per segnalare il sito dell'istituto studi sulla sicurezza dell'unione europea www.iss.europa.eu dove ci sono un po' di analisi interessanti.
Intanto qualcuno sa se sono stati riaperti i canali di comunicazione?

Programmi del PD su laicità e diritti: avete letto le risposte dei candidati alle domande di diamanti sul sito di repubblica? (almeno dei tre candidati maggiori)
Ora faccio il mio tentativo di sostituire le tre dichiarazioni con la media, o forse il massimo comune divisore, e le tre differenze rispetto alla media (usando un linguaggio più sbrigativo)
Media: il problema è difficile; la 194 non si cambia ma va applicata in tutte le sue parti, fra cui la prevenzione; la legge sulla fecondazione assistita non è un gran che, e si cercherà di migliorarla un po'; i Dico sono per ora un decente compromesso fra le diverse parti.
Bindi: "non si fanno guerre ideologiche sbandierando valori, che nella pratica sono negati" (che non mi è tanto chiaro cosa voglia dire); i Dico vanno forse bene così
Letta: il ddl sui Dico è una giusta mediazione; "la priorità è rappresentata dagli interventi a sostegno della famiglia, dei figli e della natalità" (che significa che le coppie di fatto etero vanno bene ma i gay no?)
Veltroni: c'è problema delle donne che ricorrono all'aborto per ragioni sociali ed economiche; i Dico sono un un punto di partenza per il confronto, e non c'è contraddizione nel sostenere sia i conviventi (anche gay) sia la famiglia tradizionale.
Beh, nonostante il mio sforzo a cercare qualche differenza, hanno detto quasi la stessa cosa... capisco che sia in parte naturale, ma in situazioni come queste quello che gli elettori delle primarie vogliono sono le differenze fra le opinioni e non la loro media, perché quella viene eletta comunque.

Non parlarmi, non ti sento: Fini dice che se il governo non casca non si vota (e fin qui è ovvio) e magari si dialoga pure; geniale, la vecchia camicia nera, forse un giorno capiranno davvero che il parlamento è fatto proprio per quello: discutere e giungere a mediazioni fra tutti i portavoce delle opinioni degli Italiani.

Dopo i politici, i rom: Grillo, dopo aver sparato sulla casta e sollevato una discussione tale da guadagnarsi la copertina del vernacoliere, ora se la prende con i rom e invoca "i sacri confini della partia"; bello davvero ... sembra di sentire Borghezio; se fa una lista civica magari riesce a rubare anche i voti della lega.
Fossi stato un suo fan m'avrebbe fatto tristezza.

domenica 7 ottobre 2007

Peace is just a walk?

Sabato sera guardando la pagina di repubblica online per vedere le cattive notizie per l'indomani, mi sono ricordato che oggi, domenica, c'era la marcia della pace Perugia Assisi... e ho pensato che mi sarebbe piaciuto andarci.
Il sito di Trenitalia, però, era scoraggiante, sembrava sostenere che non c'era per me alcun modo per raggiungere la marcia prima che partisse (9:00), visto che non ci sono treni validi prima delle 6:30 del mattino. Però dopo l'una di notte, al ritorno dal cinema, ho giocato un altro po' con il sito delle ferrovie e con la mappina del percorso, e ho concluso che un modo c'era: partendo prima delle 7, con due cambi "volanti" (uno di soli 8 minuti!), si poteva arrivare alle 10:30 a Perugia San Giovanni, intercettare il corteo e percorrere gran parte della marcia.

Ho preparato lo zaino, ho puntanto una sveglia alle 6:15 e visto che erano già le 2:00 ho provato ad addormentarmi in fretta (con risultati deludenti).


Miracolosamente i treni si sono incastrati a dovere, nonostante quello prima del cambio di 8 minuti avesse 15 minuti di ritardo annunciato, e così alle undici meno venti ero nella coda del corteo.


Essendo da solo ho camminato più velocemente, per cercare di vedere tutto il corteo attraversandolo.
Il corteo era variopinto: bandiere, striscioni, magliette (preferibilmente rosse) e anche qualcosa di più stravagante, come potete vedere dalle foto su picasa.
Altre alle bandiere iridate della pace e a quelle delle organizzazioni umanitarie (a parte emergency, che non aveva bandiere ... ma in compenso aveva uno share enorme su magliette, cappellini e zaini), c'erano le bandiere di partiti e simili (verdi, prc, sinistra giovanile = giovani ds, sinistra democratica, ...), dei sindacati, di legambiente, di sardi, palestinesi, tibetani, gli ex partigiani, i gonfaloni dei comuni, che guevara, ...
Da parte mia, ero "in borghese", con solo una anonima maglietta rossa.






Nonostante a tratti il cielo fosse pieno di nubi nere, spesso splendeva il sole e non ha mai piovuto, rendendo la marcia piacevole; a causa di questo sono sorpreso che ci fossero molti pochi bambini in marcia: erano 24km in piano, meno faticosi di una vera gita in montagna, alla portata di tutte le persone di buona volontà con scarpe comoda. Se io avessi avuto dei bambini in grado di fare la passeggiata, molto probabilmente ce li avrei portati, mentre magari non l'avrei fatto se fosse stata una piovosa giornata d'inverno o un cammino assai più duro (fargli odiare la marcia sarebbe stato diseducativo), o se fossero stati troppo piccoli (è carina l'idea di marciare con il passeggino o un bimbo in spalla, ma magari il bimbo non capisce e non apprezza).

Gli scout cattolici dell'AGESCI, camicie blu e "promessa" intorno al collo, erano tantissimi, una porzione considerevole del totale dei marcianti; con mio sollievo però c'era anche qualche scout laico del CNGEI (io che non credo ho fatto al CNGEI un anno di "lupetti", la categoria d'età prima degli scout; però il mio gruppo era noioso, ci facevano cantare moltissimo e non ci facevano quasi mai camminare o fare cose da "giovani marmotte", e quindi poi ho abbandonato).

Lungo il cammino c'erano tendoni delle associazioni umanitarie, baracchine della porchetta, bancarelle che vendevano cibo equo e solidale (a cui ho attinto per sostentarmi in quanto m'ero portato poche provviste per essere più leggero) o genericamente cibo "domestico" e comunitario, venditori di bandiere e magliette di ogni sorta, distributori e venditori di giornali politici, e persino delle persone che regalavano davvero abbracci (non lo avevano solo scritto sulla maglietta) come in programma tv che avevo visto in Spagna.




Sono arrivato finalmente ad Assisi verso l'una e mezza, avendo quasi raggiunto la testa del lunghissimo corteo, verso l'una e mezzo dopo tre ore di cammino non interrotto
In cima mi sono finalmente seduto a riposare un pochino, a risistemarmi le scarpe perché i piedi si lamentavano (le scarpe da corsa hanno buone suole, ma alla lunga stringono troppo) e poi ho fatto un po' di turismo. Non ero mai stato ad Assisi, la cittadina è bella, anche se le diverse chiese da fuori s'assomigliano un po'; sono anche entrato nelle chiese di San Francesco (e la mia opinione è che quella inferiore è decisamente più bella) e ho girato per le viuzze, per poi salire alla rocca (con un grande striscione "Libertà per Myanmar") e sentire l'inizio dei festeggiamenti.

Me ne sono partito presto, visto che avevo ragioni per sospettare che il viaggio di ritorno sarebbe stato più lungo. In parte in questi casi è l'ansia e l'emozione (o forse in termini medici l'adrenalina) che ti fa scorrere il tempo più in fretta prima mentre dopo sembra tutto facile ma molto lento; in parte sono i treni che non sono simmetrici visto che il ritorno è durato quasi il doppio anche usando l'orologio standard invece di quello biologico (però il biglietto di ritorno è costato poco più di metà di quello d'andata, quindi ha senso), e dopo aver cenato con panino alla porchetta a Firenze un pacifico e lento regionale m'ha riportato verso le 10 di sera a Pisa. (però mi irrita che ci possa volere 1h30 per pisa-firenze se firenze-venezia sono 2h40 anche con un treno senza supplemento)

Finita la descrizione, lasciatemi però fare un po' di commenti di concetto, visto anche che alcune delle foto sono scelte proprio per quello.

Sinceramente non credo che legambiente, la cgil, o l'associazione dei genitori di bambini autistici o simili siano poi così intrinsecamente collegate con la pace; c'erano persino dei manifesti su cosa la regione umbra avrebbe dovuto fare o non fare con le acque di un qualche fiume, una problematica del tutto avulsa.
C'è una grande tendenza a fare un minestrone di cose genericamente "buone" che mi ricorda gli integratori di vitamine e minerali: credo sia il caso di rendersi conto che pace, giustizia, diritti umani, uguaglianza, felicità, ambientalisimo e compagnia varia, pur essendo tutti "bene", sono cose distinte; e che se uno di norma è a favore di tutte, questo non basta a risolvere tutti i dilemmi possibili: per esempio il caso di una dittature in cui c'è pace e una certa dose di uguaglianza e diritti (p.es. l'Iraq prima della guerra) in cui avviene una rivoluzione violenta; se i monaci della Birmania invece di marciare pacificamente avessero risposto al fuoco dei poliziotti, o molti sarebbe forse stato per loro comunque, ma non tutti; e se avessero iniziato una rivolta violenta, la situazione sarebbe stata ancora più complicata. Non dico che uno debba dare un'espressione quantitativa di quanto pesa i relativi "beni" per valutare le cose, anche perché sarebbe probabilmente impossibile e in larga misura inutile; ma dichiararsi a favore di una singola cosa "senza se e senza ma" ha un significato preciso (e molto drastico, che non credo rispecchi veramente i pensieri di quelli che talvolta lo gridano ai cortei), e dichiararsi "senza se e senza ma" per più di una cosa non vuol dire assolutamente nulla.
Di certo prima o poi vorremo tutti questi beni, e sarà anche forse vero che non si può avere solo alcuni di questi beni senza altri (ma non ne sono così convinto, almeno per tempi scala di una vita umana), ma rendiamoci conto che il cammino, specie in paesi "sfortunati" può essere lungo e comportare magari anche temporanei regressi in alcuni beni.
Comunque in questo corteo c'era molta tolleranza, marciavano assieme sostenitori del Che e di Ghandi, e spero si rendessero conto delle differenze abbastanza profonde fra di loro.

Veniamo ora alla questione palestinese: oltre a tante bandiere normali c'era persino una bandiera enorme portata come striscione da un folto gruppo; e ovviamente non c'erano bandiere israeliane. Questo, secondo me, era decisamente incoerente con l'idea di "pace": da entrambi i lati ci sono morti innocenti, e gruppi forti che si oppongono al negoziato (la destra israeliana, e hamas che non vuole riconoscere l'esistenza di Israele), che per la difficile situazione riescono talvolta anche a vincere le elezioni... portare i colori di solo uno a questa manifestazione è sbagliato, anche perché la pace ci potrà essere solo con un accordo di entrambi (o quando saranno riusciti a sterminarsi completamente a vicenda ...vedi "Two suns in the sunset, Pink Floyd: "ashes and diamonds / foe and friend / we were all equal / in the end"); se trovo un po' di tempo di giocare con il fotoritocco vi produco qualche tipo di bandiera ibrida che avrei preferito vedere, ma alla fine mi sarei anche accontentato di vedere le due bandiere legate assieme alla stessa asta.

Poi passiamo alla protezione civile e soprattutto ai partigiani. I partigiani sono stati di fatto, e forse anche di nome, un reparto dell'esercito italiano; nonostante questo, io sono convinto che non fossero fuori posto nel corteo, anche se magari altri avrebbero potuto pensarlo. Il fatto è che anche il singolo concetto di "pace" è scivoloso... per citare fatti più recenti della resistenza italiana, la guerra in Afghanistan e Iraq, sono state fatte "per la pace" nell'ottica di alcuni, ma non di altri (un po' come il WTO è contro la povertà nel mondo tanto quanto i no global, ma solo in modi diversi); e quindi anche in questo caso chiedetevi se per voi era "pacifico" fare guerriglia contro i nazifascisti invece di lasciargli conquistare il modo e tenerlo sotto qualche sorta di la "pax hitleriana": io penso di si, ma non sarei certo sbalordito di trovare altre opinioni.

E così una volta superato il vecchio partigiano, mentre camminavo riflettevo sulla questione del porgere l'altra guancia, in casi meno banali dell' uno-contro-uno in cui di solito lo si applica. Nell'uno-contro-uno, dopo che t'hanno tirato lo schiaffo, puoi rendere lo schiaffo, porgere l'altra guancia, o magari "parare"/"schivare" il prossimo schiaffo; io forse sono per la terza opzione, ma la seconda è ugualmente rispettabile (mentre l'occhio-per-occhio è forse giusto, ma pericoloso per tutti).
Se però pensate alla situazione in cui c'è un gruppo di persone e uno schiaffeggiatore (che è quasi sempre il caso reale con criminali, dittatori, guerre, ...), e alcuni degli schiaffeggiandi sono più deboli e non possono porgere l'altra guancia perché il primo schiaffo li mette già al tappeto, e c'è uno che invece può fermare lo schiaffeggiatore... beh, io sto inizando a pensare che non si possa "porgere le guance degli altri", ciascuno ha diritto di prendersi il colpo su entrambi i lati della sua faccia se lo ritiene giusto ma poi si comunque fare il bene degli altri, e se qualcuno dei deboli lo schiaffo non lo vuole questo significa che bisogna fermare lo schiaffeggiatore. Anche qui sto solo dicendo la mia opinione, le vostre possono essere diverse.


Per finire in modo meno serio, eccovi una playlist a tema con le più significative canzoni che m'ero portato da sentire in viaggio:
- Dire Straits: Brothers in arms (per la pace) e Walk of life (per la camminata)
- Pink Floyd: The gunner's dream, The post war dreams (quasi tutto The Final Cut andava benone)
- R.E.M. The sidewinder sleeps tonite [note in cui si spiega che il sidewinder è un missile, oltre che un serpente], We walk (solo per il cammino)
- Queen: One vision
- The Cranberries: War child
- Eurythmics: Peace is just a word (è bella e mi ha fornito il titolo, ma non c'enta troppo...)
Off topic, ma significative per la giornata c'erano
- Smash Mouth, Then the morning comes che, come sveglia sul cellulare, m'ha tirato giù dal letto prima dell'alba
- R.E.M. Daysleeper per le quattro ore scarse di sonno
M'ero anche preparato se qualcosa fosse andato storto con:
- Dire Straits, It never rains (ma non ha piovuto)
- R.E.M.: Bad day (serve di rado, ma quando serve spesso manca)
Ho scelto solo fra musica rock che ascoltavo in questi giorni, e ho fatto la selezione di fretta all'1:45, quindi non stupitevi delle carenze; ovviamente poi mi sono portato anche altra musica per riempire il tempo, sia degli artisti qui sopra sia dei Dream Theater.

venerdì 5 ottobre 2007

Google non capisce la politica italiana?

Chi di voi usa gmail sa bene che Google si sforza di mostrare pubblicità "a tema" ficcanasando nei vostri messaggi di posta; e di norma non sbaglia nemmeno troppo.

Però a quanto pare non ha capito alcuni fatti fondamentali della politica italiana: come potete vedere da un ritaglio della mia schermata di gmail, nonostante mi arrivino email da liste di politica solo di area PD, comunque google mi chiede se sono di Forza Italia (o talvolta persino di AN!).
(forse è che il PD non compra pubblicità su Gmail mentre il centrodestra si?)

(disclaimer: nella mia inbox ci rimangono di solito solo le email lette a metà, quelle a cui devo rispondere, quelle che mi ricordano di fare qualcosa che non ho ancora fatto, o quelle che mi dimentico di archiviare ... non è quindi un campione "unbiased" della posta che ricevo, né la collezione delle mie email preferite)

giovedì 4 ottobre 2007

Ottimismo metodico?

Lasciatemi citare un episodio da l'Impero Colpisce Ancora

Artoo waddles closer to Luke, chirping wildly, then scoots over the edge of the swamp. Catching on, Luke rushes to the water's edge. The X-wing fighter has sunk, and only the tip of its nose shows above the lake's surface.


LUKE: Oh, no. We'll never get it out now.

Yoda stamps his foot in irritation.


YODA: So certain are you. Always with you it cannot be done. Hear you nothing that I say?

Luke looks uncertainly out at the ship.


LUKE: Master, moving stones around is one thing. This is totally different.
YODA: No! No different! Only different in your mind. You must unlearn what you have learned.
LUKE: [focusing, quietly] All right, I'll give it a try.
YODA: No! Try not. Do. Or do not. There is no try.

Luke closes his eyes and concentrates on thinking the ship out. Slowly, the X-wing's nose begins to rise above the water. It hovers for a moment and then slides back, disappearing once again.


LUKE: [panting heavily] I can't. It's too big.

[...]


YODA: You must feel the Force around you. [gesturing] Here, between you... me... the tree... the rock... everywhere! Yes, even between this land and that ship!
LUKE: [discouraged] You want the impossible.

Quietly Yoda turns toward the X-wing fighter. With his eyes closed and his head bowed, he raises his arm and points at the ship.
Soon, the fighter rises above the water and moves forward as Artoo beeps in terror and scoots away. The entire X-wing moves majestically, surely, toward the shore. Yoda stands on a tree root and guides the fighter carefully down toward the beach.
Luke stares in astonishment as the fighter settles down onto the shore. He walks toward Yoda.


LUKE: I don't... I don't believe it.
YODA:That is why you fail.

Luke shakes his head, bewildered.




[Testo preso dal The Internet Movie Script Database, immagini dal DVD del film... tutto © Lucasfilm ltd., nell'eventualità che qualcuno volesse farmi causa]

martedì 2 ottobre 2007

Free Burma!


Free Burma!

Diamo il mio piccolo contributo a questa e-manifestazione indetta da www.free-burma.org