lunedì 20 ottobre 2008

Avolte ritorna

Non vi siete ancora liberati di me!

Mercoledì sera, che poi sarebbe dopodomani, arriverò a Pisa, e ci rimarrò credo fino a venerdì mattina.

Però questa volta la partenza da Pisa sarà più un addio, perché lascio definitivamente la camera in via Fermi (sembra abbastanza plausibile che mi terranno quassù fino a settembre 2009).

domenica 12 ottobre 2008

Giovane, *****, calmati!

C'è una cosa che mi lascia un po' perplesso: ministri, governatori delle banche centrali e alti papaveri del FMI si lanciano in affermazioni tipo tipo "bisogna agire immediatamente perché se gli investitori rimangono spaventati il nostro mondo finisce domani". Questo dovrebbe davvero calmare gli investitori, e spingerli ad avere fiducia nel mercato?
Insomma, in un certo senso mi ricorda l'episodio del "Giovane, *****, calmati!" - che non si può raccontare qui al mondo intero ma che credo che tutti voi conosciate già (se non lo sapete o non ve lo ricordate, scrivetemi in privato)

giovedì 9 ottobre 2008

Più chiaro


Sul giornale gratuito "20 minuti" che ho letto stamani in autobus c'era un articolo sull'ultimo dibattito in TV fra Obama e McCain.

A quanto pare, circa 2/3 degli intervistati dopo il dibattito hanno detto che trovavano Obama più simpatico, più intelligente e più chiaro (sic).
Problema razzismo risolto?

mercoledì 8 ottobre 2008

La ricerca del vicino è sempre meno al verde?

Ieri raccontavo a una mia amica canadese il cattivo stato della ricerca in Italia, e come ce ne dovremo forse fuggire tutti all'estero - s'è messa a ridere, e ha detto che lo sente dire da tutti, indipendentemente dalla nazione d'origine.

Di sicuro questo è almeno in parte vero: ovunque mancano le posizioni permanenti e la gente vive di contratti a termine per un paio d'anni; quasi ovunque lo stipendio di un post-doc è meno di quello di una cassiera del supermercato (del resto fare la cassiera è molto più noioso); ovunque, per ovvie ragioni, si bandiscono più borse di dottorato che cattedre di professore ordinario.

Però tutto sommato credo che ci siano comunque delle differenze: nel "bel paese" i concorsi sono tutt'altro che limpidi (compreso il PhD in SNS), ed è assai raro che ai giovani siano assegnati in Italia responsabilità e fondi per mettere su un gruppo di ricerca (questo mi sembra accada più facilmente in paesi tipo Francia o Germania).

domenica 5 ottobre 2008

Really desperate house-husband

Il nostro condomino ha delle lavatrici che funzionano a scheda: uno compra la scheda dalla portiera, la inserisce nell'apposita fessura, e la lavatrice funziona; il prezzo del lavaggio non è per niente chiaro, e credo dipenda quantomeno dalla durata del lavaggio, forse anche dal consumo elettrico.

Stamani ho caricato la lavatrice con un po' di roba, l'ho fatta partite e poi mi sono dedicato alle altre faccende domestiche per un'oretta, aspettando che finisse... però, è finito il credito nella scheda prima che finisse il lavaggio. Risultato: la macchina s'è bloccata, piena d'acqua, e io non potevo aprire lo sportello per recuperare il bucato.

Dopo un po' di faticosa discussione in francese con il marito della portiera, che si lamentava dicendo "la portineria è aperta dalle 9:30 alle 17:30 dal lunedi' al venerdì", sono riuscito a comprare una nuova scheda per far ripartire il lavaggio.

Ma il lavaggio non è ripartito nemmeno con la nuova scheda: se con la scheda vuota il display mostra "Err37", con la scheda nuova mostra "Err35" e non riparte comunque.

Ho chiamato l'assistenza tecnica, ma l'omino del call center s'è limitata a dire "ci lasci i suoi dati, l'indirizzo e un telefono , e le faremo sapere", figuriamoci se domenica vengono a salvarti, o se mettono un menga di meccanismo di bypass del contatore

Aiuto, il mio bucato è ancora prigioniero di quella macchina diabolica!

Aggiornamento: lunedì pomeriggio hanno riparato la lavatrice, il bucato è salvo

sabato 4 ottobre 2008

Lego

Oggi sono andato a vedere l'esposizione che avevano organizzato per i 50 anni dei Lego in un centro commerciale a Ginevra.

Purtroppo la mostra era davvero deludente: c'erano un po' di modelli di tutta la storia dei lego, ma decisamente pochi - ne ho di più io a casa. E poi c'erano delle costruzioni giganti, che però hanno poco a che vedere con i lego intesi come gioco: alla fine, sono costruite usando solo moltissimi grossi pezzi quasi tutti uguali, e poi non ci si può giocare.

Ora, se avessi organizzato io la mostra, ed avessi avuto abbastanza budget, ci avrei di sicuro messo almeno un piccolo modello per tutti gli elementi delle varie serie che ci sono state, per mostrarne davvero l'evoluzione; per esempio, anche solo un omino per ciascuna delle diverse serie di lego spaziali (durante la mia infanzia ce ne sono state 4) o dei castelli.
E poi mancavano un po' dei grandi modelli che hanno fatto la storia dei lego: non c'era nemmeno un intero treno o una monorotaia, non c'era il galeone dei pirati - di cui un esemplare raccoglie polvere sopra un armadio a casa mia - non c'era la cacciatorpediniera di guerre stellari, uno dei maxi-lego degli anni 2000.

Nonostante questa delusione, ho fotografato un po' di modelli in esposizione che m'hanno davvero portato indietro di almeno vent'anni.

1982: l'anno in cui sono nato. Non giocavo ancora con i lego, però a un certo punto ho comunque avuto una barca lego credo identica a questa - doveva essere un modello longevo! Per chi non l'abbia avuta, sappia che questa era una delle pochissime barche lego che galleggiava davvero.


I Fabuland: non ricordo da dove venissero, e sono presto scomparsi nel nulla, però quella barca lì è stato davvero uno dei miei primi lego; qui sono assolutamente sicuro del modello esatto, non come con la barca di prima.


1993: Questa piccola astronave degli Ice Planet è stato uno dei miei ultimi Lego; sono sicuro che è stata l'ultima serie di lego spaziali che ho avuto. Ma la tregua è stata breve, perché ben presto hanno iniziato ad arrivare a casa i lego di mio fratello, fino a non pochi anni fa.