venerdì 31 agosto 2007

Varie ed eventuali

In questi giorni sono stato troppo impegnato a guardare la pioggia fuori della finestra mentre cercavo di fare gli esercizi di complementi di teoria dei campi per scrivere.

Ci sono però un po' di commenti eterogenei che vorrei fare sui recenti fatti d'attualità.

Sciopero fiscale: idea geniale, ma qualcuno ha mai spiegato ai leghisti che quando gli operai scioperano non ricevono lo stipendio, e quindi economicamente ci perdono? per "scioperare fiscalmente" dovrebbero rinunciare anche ai guadagni, e non solo a pagare le tasse. Non esiste lo "sciopero del conto al ristorante", si chiama mangiare a sbafo.

Primarie: adesso Bindi e Letta saltano fuori dicendo che chiedere 5 euro per votare alle primarie è troppo. Però questa idea geniale gli è venuta solo ora? mi pare che entrambi facessero persino parte dei 45 saggi che hanno dettato le regole, no? E comunque, è da prima dell'estate che si sà dei 5 euro, e lamentarsi ora mi sembra puro populismo "è Veltroni che vuole i vostri 5 euro per comprarsi un barca come d'Alema, noi siamo buoni e se fosse per noi le primarie sarebbero gratis, e magari vi regaleremmo anche un gelato".
Tra l'altro non sono particolarmente favorevole a tutte queste primarie "a caso" che si fanno in questi ultimi anni (quella per Prodi, quelle per le elezioni del sindaco a Genova, queste ora per il PD); anche quando si fanno senza avere già un vincitore, raramente i concorrenti hanno dei programmi chiaramente diversi e quindi si vota la persona, mentre la politica dovrebbe basarsi sulle idee e non le facce. Sono un surrogato della comunicazione fra partito ed elettorato, di discreto impatto mediatico ma vuote di contenuti: la comunicazione si risolve in una sola domanda, a risposta chiusa.

195?: I bigotti, perché chiamarli cattolici sarebbe un'offesa ai cattolici più sensati, ripartono all'attacco della legge 194 sull'aborto, dicendo che va "aggiornata"; e ovviamente prendono spunto dal clamore mediatio sollevato intorno al tragico errore di un medico (purtroppo anche i medici talora sbagliano... e, lasciatemelo dire, è fra i loro diritti di non essere infallibili, sono esseri umani... l'unico modo sicuro per evitare qualsiasi errore medico è rinunciare alla medicina). Se riescono ad ottenere un irrigidimento delle norme dovremo iniziare a mandare le poverette che vogliono abortire (e che non lo fanno certo per divertirsi) in qualche paese più liberale, come già si fa per la fecondazione assistita.
Se il PD non prende una posizione chiara a favore dei diritti delle donne su questo punto a parer mio perde la sua chance mi iscrivo al partito radicale invece che al PD, o emigro in Spagna dove c'è una vera sinistra laica e che governa pure bene. (nota: mai votato radicale, ed eviterei volentieri di farlo... però se il PD si fa accalappiare dai cardinali e i partiti più a sinistra mancano di pragmatismo non vedo dove altro possano andare i laici pragmatici)

Turchia: le vicende di questo paese raramente fanno notizia, ma a parer mio là si sta giocando una partita veramente decisiva per il futuro di dei rapporti fra l'occidente, in cui sopravvive un po' d'illuminismo, e l'islam. Se si riesce infatti a costruire uno stato laico, moderno e libero in un paese a grande maggioranza islamica, senza più bisogno che l'esercito faccia da guardiano contro l'integralismo come ora, può essere un ottimo punto di riferimento per gli islamici di buon senso, e una prova che islam e democrazia possono convivere. Se si fallisce, e ci si trova a dover scegliere fra un golpe dell'esercito per restaurare la laicità o e una teocrazia islamica integralista, siamo nei guai.

mercoledì 22 agosto 2007

L'amico Putin e l'Europa

Rispondo qua a quanto scrive Lisa sulla Russia nel suo blog; la mia risposta, infatti, è troppo lunga per metterla fra i commenti al suo post, e va un po' fuori tema.

Non ripeterò quanto già riportato o detto da Lisa, con cui concordo. E' vero, certe cose sono inaccettabili per un paese "democratico", è sbagliato che Europa ed USA si limitino al più a un rimprovero amichevole, ed è riprovevole che politici importanti di paesi democratici siano in tale amicizia con Putin come se fosse così una brava persona.

Innanzi tutto, non costituisce una scusante il fatto che ci siano problemi anche negli altri paesi democratici: gli USA, ma non solo ... anche la nostra mafia.

Purtroppo la Russia ha ottime armi di ricatto: oltre alle armi vere e proprie, che dubito pensino di usare seriamente, sono uno dei principali fornitori d'energia dell'Europa, e infine un comportamento sbagliato da parte nostra potrebbe portare a un peggioramento delle cose nella russia stessa, di cui farebbero le spese i non pochi abitanti del paese che magari amano Putin meno di quanto noi amassimo Mussolini prima della guerra.
Detto ciò, temo che non siano i ricatti a permettere a Putin di fare impunemente quello che fa: ho curiosato qualche minuto su The Other Russia e si scrive come molti dei potenti europei, non solo il nostro Berlusca, abbiano incuici con l'oligarchia russa, da cui ne traggono benefici economici.

Kasparov traccia un interessante parallelo fra mafia e il regime russo; ma la mafia non ha alcun fondamento legale (non è in teoria il governo, democraticamente eletto, di un paese sovrano), e potrebbe essere eliminata senza lasciare vuoti, mentre i potenti di un paese si possono solo sostituire (e servono dei sostituti), non eliminare.


Comunque, anche se non è facile opporsi direttamente alla Russia, alcune cose dovremmo farle:
- sostenere decisamente la libertà di informazione, stampa, e dissenso politico; oltre a impegnarci a condedere asilo politico a chi lo chieda, dovremmo aiutare queste persone ad esprimere la loro opinione dandogli più voce sui nostri media.
- punire gli intrallazzi con la Russia che ingrassano il portafoglio dei nostri potenti; quasi di sicuro, infatti, sono almeno in parte illegali. E senza regali magari Putin non sarebbe così simpatico ai nostri politici.
- darci da fare per risolvere i problemi energetici in Europa, anche temporaneamente con delle sporche centrali nucleari a fissione (visto che il petrolio gronda sangue), in modo da liberarci dal ricatto del gas russo.
- chiedere ai nostri politici non solo di parlare contro certi fatti (fin lì sono buoni tutti), ma anche di non diventare grandi amici di Putin quando conviene, e mantenere un profilo severo nelle relazioni internazionali con la Russia ... relazioni che però occorre mantenere attive altrimenti non si può fare nulla per cambiare le cose.

Purtroppo il regime russo, se così vogliamo chiamarlo, pare abbastanza insensibile alle critiche. Non sembra tanto interessato alla sua immagine democratica, più o meno come Berlusconi non sembra interessato a sembrare onesto.

C'è inoltre il problema dell'autorità: la russia è un paese sovrano, e quasi tutti i dissidenti in causa sono cittadini russi, per cui i nostri politici possono criticare la cosa, ma in pratica:
- non possiamo mandarci i caschi blu (irrealistico) né degli ispettori ONU (beh, quelli forse si, in fondo c'erano alle ultime elezioni politiche italiane!).
- le ONG tipo amnesty international possono denunciare i fatti, ma non hanno potere d'intervenire; e non abbiamo l'autorità di impedire ai Russi di ostacolarle (al massimo possiamo proteggere i loro membri se sono nostri cittadini).
- non credo che il diritto internazionale possa aiutare un russo in russia (mentre spero potrebbe se i dissidenti fossero cittadini europei).
- ovviamente possiamo aiutarli in modi un po' meno legali: finanziarli, più o meno apertamente (potrebbe essere legale), o farli aiutare dagli ambasciatori e/o dai servizi segreti (probabilmente illegale; ma in fondo la CIA addestrava i Talebani ... e se qualcuno avesse fatto scappare la giornalista in questione e l'avesse portata in salvo in un'ambasciata italiana in cui darle asilo non avrei avuto niente da ridire; e visto come la trattavano dubito avrebbero potuto alzare la voce per richiederla indietro.)

Insomma, temo che a breve le uniche cose che si possano ottenere siano: una chiara condanna di tutti questi misfatti sui nostri media, critiche nei meeting del G8, niente "grande amico Putin" e niente soldi illegali dalla Russia.
Nel lungo termine, possiamo sperare in un rinnovamento politico, o in un sollevamento di massa (che si potrebbe persino aiutare, ma all'irrinunciabile condizione che ci fossero delle ragionevoli candidature per il post-Putin)




Lasciatemi però allargare un attimo il campo del discorso. Non voglio entrare nei dettagli, ma rendiamoci conto che l'attuale politica estera USA è anch'essa assai agghiacciante (guerra peventiva, unilateralismo, "scudo spaziale", ...), e vista da un paese non NATO credo sia ancora peggio. E la Cina pure fa paura, per come sta diventando una potenza sacrificando i diritti umani dei suoi abitanti; tanto per dire, se la Russia non trasmette la BBC, la Cina censura internet, inclusa la wikipedia, incluso l'articolo "democrazia" nella wikipedia.
Le tre grandi potenze: USA, Russia, Cina; e l'Europa che fa spesso il morto, sembra una partita di bridge.
In un momento come questo voglio assolutamente un Europa vera... basta perdersi in chiacchiere e sofismi per difendere stupidi privilegi nazionali, ciascuno di noi deve essere disposto a perderci del suo ma solo come Europa abbiamo delle possibilità di agire sulla scacchiera internazionale; anche se con tutto il cuore spero che non accada, rendiamoci conto che anche solo fra 10-15 anni la situazione potrebbe precipitare tanto da non essere recuperabile (guerre? dittature ovunque?).

domenica 19 agosto 2007

Diario dalla Gran Bretagna

Eccovi il racconto della vacanza; è in forma di breve diario visto che è stato scritto durante la vacanza stessa, e solo in parte rimaneggiato ora al ritorno.
Potete anche trovare un po' di foto del viaggio su picasa.

Mercoledì 8
Si parte prima dell'alba: l'inguaribile mania della puntualità nella metà materna della mia famiglia ci fa svegliare prima delle 5 visto che l'aereo parte 'solo' alle 12:15. Taxi per il centro, autobus per Malpensa, aereo per Leeds con scalo ad Amsterdam, bus per la stazione e treno per York, si fa presto a passare le 12 ore di viaggio anche se il fuso orario accorcia il secondo volo a soli 15 minuti. All'aeroporto di Amsterdam mi imbatto in un negozio assurdo che vende i gadget di ThinkGeek tipo il lanciamissili giocattolo usb o un criceto meccanico che si collega fra pc e tastiera e corre nella ruota quando scrivi.

Inaspettatamente in Inghilterra il cielo è azzurro, a parte per alcune greggi di nuvole bianche, ma l'aria è decisamente più fresca che in Italia; York sembra una pacifica piccola cittadina, un po' tipo Pisa ma con più verde.

Giovedì 9
L'inizio del primo giorno è speso nelle brughiere dello Yorhshire settentrionale; il tempo ci è ancora propizio, e attraversiamo le brughiere in parte a piedi e in parte su un vecchio treno a vapore. Rispetto alla verde Irlanda le brughiere sono più scure, con colline coperte d'erica viola; le pecore abbondano, e pascolano libere come in Irlanda, ma qui ci sono anche mucche e cavalli.
Nel pomeriggio giungiamo a Withby, un paesino sulla costa dove c'è un bel cimitero su una verde collina a picco sul mare, con delle splendide rovine di un'abazia gotica. A Withby sono ambientate le prime vicende del primo Dracula di Brahm Stoker, e ci sono i 199 gradini in cima ai quali Mina trova Lucy in compagnia del vampiro. Ci sono molti turisti, ma tutti Inglesi.

Venerdì 10
Il secondo giorno, dopo un bel giretto per York, ci rechiamo a Castle Howard, una dimora nobiliare inglese con uno splendido parco attorno, che sembra uscita da un romanzo di Jane Austin o da un film in costume; dentro c'è tutto quanto ci si aspetterebbe: quadri, mobili, libri antichi, marmi, più alcuni costumi ottocenteschi "nuovi" realizzati da studenti di una qualche scuola di costumisti.

Sabato 11
La prossima tappa è Richmond, nello Yorkshire del nord (c'è anche una città omonima nel Surrey); un paesino circondato dalle verdi Yorkshire Dales, che vanta una notevole collezione di rovine: uno splendido castello di cui restano solo alcune mura diroccate, i cortili ricoperti di prato all'Inglese e la fortezza centrale, la torre di un convento di frati, e lo scheletro di un'abazia diroccata.
A questo si aggiunge una severa chiesa gotica e l'annesso cimitero con lapidi in gren parte illeggibili.
Da questo paesino passa il sentiero "Coast to coast'' che taglia l'Inghilterra del nord attreverso Lake district e Yorkshire fino a Withby, un ottimo percorso per un trekking soft visto che ogni 10-20 km c'è un villaggio in cui sostare ed esiste un servizio organizzato "Pack horse" per spedire via pulmino parte dei propri bagagli ed alleggerire lo zaino; c'è però il non trascurabile rischio che piova quasi sempre. Nel nostro caso siamo fortunati, il tempo è bello e possiamo fare il tratto che ci interessa per passeggiare (da Reeth a Richmond, 16.5km, avendo raggiunto Reeth con il bus al mattino).

Domenica 12
Congedatici al mattino da Richmond ci rechiamo a Newcastle, fermandoci lungo la strada per ammirare la cattedrale e il castello di Durham.
Quando arriviamo alla stazione di Newcastle bloccaono le porte del treno per non farci scendere, e dopo un po' gli altoparlanti ci informano che c'è un ladro a bordo, e che ci faranno scendere non appena la polizia l'avrà preso; per fortuna non ci impiegano tanto.
Newcastle, a differenza di York, è una vera città, con palazzi vittoriani e anche alcune notevoli opere moderne come il millenium bridge (il cui modo peculiare d'alzarsi per far passare la nave richiama l'aprirsi di una palpebra... magari cercate un video su youtube) o il sage gateshead (sede di mostre d'arte e concerti, tranne d'agosto).

Lunedì 13
Da Newcastle ci si può recare ad ammirare quel che resta del Vallo di Adriano; anche nei pezzi meglio conservati, però, non è particolarmente imponente: meno di due metri d'altezza, si distingue dai muri di cinta dei campi solo perché è spesso un metro e le pietre sono più regolari. In ogni caso si possono fare delle belle passeggiate nei dintorni ed ammirare i resti fortini romani a regolari intervalli di un miglio; a noi ne tocca uno a caso dei meglio conservati, il Milecastle 37 (per la gioia di Jacopo).

Martedì 14
Un'altra meta nei pressi di Newcastle è Alnwick, dove si erge il grande castello omonimo, residenza del duca di Northumberland; ci rechiamo a visitare il castello, il parco e i saloni interni dove si possono anche ammirare splendidi mobili e diversi quadri di Canaletto e Van Dyke. Il castello è tuttora abitato dai dal duca e dalla sua famiglia, di cui vi sono molte foto moderne in giro per le sale; quando non ci sono i turisti, poi, utilizzano anche le sale visitabili: nella biblioteca ci sono infatti oltre agli oggetti d'epoca una (elegante) TV lcd in un angolo, un biliardino (per la gioia di Laura C.) e delle bottiglie di alcolici e shweppes in un mobiletto.
L'esterno del castello invece l'avrete già visto tutti, in quanto compare come Hogwarts nei film di Harry Potter; questo fa si che i cortili siano pieni di bambini con mantelli neri, intrattenuti da due attori vestiti da Albus Silente e Hagrid che girano chiacchierando con i turisti e autografando copie dell'ultimo Harry Potter o libri d'incantesimi. Comunque, anche per dei turisti babbani il castello è veramente splendido ed assai ben tenuto.

Mercoledì 15
Un treno di linea ci porta rapidamente da Newcastle verso Edinburgo, la capitale Scozzese; chi ama lamentarsi dei treni italiani si renda conto che qui si pagano 60 euro a cranio per 90 minuti di viaggio su un treno un po' peggiore di un intercity (e non ne esistono di più economici).
Edinburgo è una città abbastanza grande, avendo più o meno gli abitanti di Genova ma distribuiti su una superficie assai maggiore; il centro è abbastanza imponente, con castelli e chiese nella città vecchia e grandi palazzoni vittoriani (o simili) nella città nuova, nonché diverse aree verdi.
Il primo giorno qui è speso principalmente a gironzolare per il centro della città, gremito di gente a causa del festival, ma visitiamo anche un piccolo museo sulla storia di Edinburgo.

Giovedì 16
Dopo aver gettato uno sguardo alla città dall'alto di una collinetta di cui ora non ricordo il nome, sulla cui cima si erige un falso frontone di tempio greco, ci rechiamo alla National Gallery dove ci sono numerosi bei quadri sia scozzesi che internazionali; purtroppo non vi posso mettere le foto, ma magari cerco di acquisirne qualcuno di quelli scozzesi dal catalogo della mostra, quando metto le mani su uno scanner funzionante.
Un altro museo curioso da visitare è il Royal Museum of Scotland (o il National Museum of Scotland, non ricordo bene ... quello più nuovo dei due, comunque), che espone una collezione assolutamente eterogenea di oggetti da quelli antichi a quelli dei giorni nostri: monete e spade medievali, mobili ottocenteschi, uno dei primi modelli di aspirapolvere, Dolly (o uno dei suoi cloni?), un prototipo di elicottero monoposto del 1934 ... insomma, bizzarrie di ogni sorta di cui alcune possono essere interessanti.
Nella stessa giornata visitiamo anche la cattedrale, e passiamo dal pub preferito del detective dei romanzi di Rankine; ci scontriamo anche in fastidiose norme anti-alcool, per cui alcuni pub sono vietati ai minori di 18 (e mio fratello ne ha ancora 16), o persino 21 ... e poi, sono assolutamente a caso: in qualche pub si può entrare ma non stare fuori, in altri si può stare fuori ma non dentro, in altri il fuori è vietato ai minori di 21 (e agli animali!) mentre il dentro solo ai minorenni, e finalmente in qualcuno si può entrare senza problemi (fermo restando il divieto di comprare alcool per i minorenni, anche se a comprarlo è un adulto).

Venerdì 17
Al mattino splende il sole, per cui ci rechiamo in Holyrood Park, una grossa collina di brughiera ai margini della città, dalla cui cima, l'Arthur's seat (che però non è collegato al re Artù) si ha una bella vista della città ... salvo il fatto che il cielo si annuvola rapidamente e quando siamo in cima inizia a piovere a dirotto; per la gioia dei pisani dirò che fra le tante scritte lasciate dai turisti sulla roccia in cima alla collina ce n'erano diverse in Italiano, ma nessun "Pisa Merda" (l'ho cercato attentamente).
Tempo di rotolare a valle e la pioggia è passata, per cui possiamo ammirare di passaggio l'Holyrood palace (dimora ufficiale della regina quando passa di qui) e dirigerci poi verso gli splendidi Royal Botanic Gardens, dove ci godiamo anche qualche ora di sole.
La fine del pomeriggio e la serata sono trascorse in casa della signora scozzese che ci ha ospitato in questi giorni (un'amica di un'amica di famiglia); vengono infatti a cena sua figlia e i suoi due nipotini, e per ringraziare dell'ospitalità prepariamo una semplice cena mediterranea (sfruttando un caro ma ben fornito venditore di prodotti italiani nelle vicinanze).

Sabato 18
Partiamo di buon ora da Edinburgo, sotto la pioggia, per trascorrere la giornata pazientemente fra aeroporti, aerei, bus e treni finché alle nove di sera passate giungiamo a casa a Genova; da cui, dopo un rapido bucato e cambio di valigie, ripartiremo l'indomani mattina per raggiungere i nonni in montagna.

venerdì 10 agosto 2007

Saluti da Richmond, Yorkshire

Il B&B in cui sono per un paio di giorni, nel piccolo ma incantevole paesino di Richmond (north yorkshire), è dotato di WiFi, per cui posso scrivermi dal mio fido PDA.

In questi giorni nello Yorkshire il clima è stato ottimo: sole, e aria fresca.
Il paesaggio ricorda a tratti l'Irlanda, specie per l'abbondanza di pecore in semi-libertà, però è meno verde, ci sono anche colline d'erica viola, campi gialli e boschi verdi scuri.
C'è anche grande abbondanza di rovine in pietra: mura, castelli e abazie.

Richmond, nello specifico, riassume tutto questo: vanta uno splendido castello quasi completamente distrutto, ma molto ben tenuto con verdi prati all'inglese dentro le mura.
C'è poi uno scheletro di una torre di un'abazia francescana, e una chiesa in pietra circondata da vecchie lapidi che il tempo sta rendendo illeggibi.
C'è anche un fiumiciattolo, poco più limipido dell'Arno, che si getta in delle "splendide cascate" (secondo loro ... non raggiungono il metro d'altezze) dove il villaggio cede ai verdi campi.


Purtroppo caricare delle foto da qui è troppo macchinoso, le metterò quando torno.

Saluti a tutti i pochi lettori.

lunedì 6 agosto 2007

Leaving for the UK

Hi folks,

After a few days in the mountains and one day down here in Genova, tomorrow morning I'll be leaving for the UK; first stop, York.

Da la non penso potrò trasmettere né ricevere, ma alla fine cercherò di scrivervi un racconto e mettere un po' di foto sull'album web.
Cercherò anche di mandare qualche "good old fashioned paper postcard"

Intanto vi metto una foto collage di un questi giorni in montagna, con qualche fiore, il ghiacciaio del gran paradiso visto dal mio lato, un camoscio che se ne stava tranquillo nel mezzo del sentiero nel fondovalle, e un po' di laghetti alpini.

domenica 5 agosto 2007

Se la ricerca cola a picco...

Poi ci si chiede perché la ricerca nel nostro paese va male, e il CNR naviga in cattive acque.

Beh, oggi una anonima enorme nave porta container battente bandiera panamense ha speronato e distrutto una delle (pochissime) navi del CNR che faceva ricerca in mare, conciando assai male il suo sparuto equipaggio di scienziati, uno dei quali probabilmente ha fatto una brutta fine.

La spiegazione? "c'era nebbia"

Ma il radar è stato inventato più di 60 anni fa, o sbaglio?

Siamo proprio ridotti male


Off topic, avete letto che Elthon John chiede di chiudere internet?

venerdì 3 agosto 2007

PD: cambiare le cose?

I mesi passano, ma a quando pare l'unica cosa su cui si discute è il leader del PD (con alcune eccezioni, p.es. qualche articolo sul sito de iMille)

Per non essere da meno, iniziamo con due righe anche noi al riguardo.
Cosa vuol dire candidarsi alle primarie? nella fattispecie, c'è qualcuno a parte Veltroni che lo fa seriamente per vincere, avendo le possibilità di farlo, e non solo per esprimere la propria opinione? Letta, magari, anche se il suo "programma" è un po' laconico e non tanto di sinistra; Rosy Bindi, forse.

E i comuni mortali che fanno? A parte il leader, si vota anche per la costituente, no? (le modalità, riassunte brevemente, le trovate qui). Questo mi pare assai più importante per le correnti di minoranza rispetto all'elezione del leader: sembra possibile anche per loro riuscire a far passare alcune persone, almeno nei collegi con molti seggi, e quindi poter avere qualcuno che esprima la loro opinione nella costituente ... magari vox clamans in deserto, ma il tentativo si fa.

Ora veniamo alla discussione vera: il cambiamento. Tutti vogliono dal PD un cambiamento, o quantomeno così dicono, ma che cambiamento si vuole?

I problemi della sinistra, e della politica in generale, sono tanti:
Troppa poca interazione fra rappresentanti e rappresentati. c'è chi crede che sia un problema della democrazia indiretta, che bisognerebbe aumentare le interazioni dirette fra i due (p.es. permettendo alla circoscrizione di sfiduciare il proprio eletto). Io tutto sommato sono convinto che la politica NLO (="next-to-leading order", gergo da pallettari), in cui gli elettori interagiscono soprattutto con il partito e questo interagisce con gli eletti, possa funzionare anche meglio di quella diretta perché dipende meno dalla personalità dello specifico candidato ... ma occorre che il partito sia veramente in contatto con i suoi elettori, cosa che ora non accade.
Autoreferenzialità: i politici parlano e si occupano quasi solo di loro stessi; a tratti, quando leggo sul giornale delle "imboscate", "tranelli" e maneggi vari che si tentano per far passare o fermare una legge, mi viene da pensare che i parlamentari dovrebbero giocare a risiko solo nel weekend e a casa loro, e quando sono in parlamento dovrebbero lavorare.
La questione morale: a quanto pare anche il centro-sinistra ha fra le sue file personaggi di non specchiata onestà (e del resto, a leggere Travaglio si impara come ai tempi della prima repubblica i partiti di sinistra intascassero la loro quota delle tangenti); e sarebbe ora che passasse, almeno dentro la sinistra, la mentalità che il parlamentare deve essere persona d'onore (e non nel senso di mafioso), auto-sospendersi se è sospettato di illegalità e dimettersi proprio se viene trovato colpevole (oddio, in realtà semplicemente non avrebbe dovuto candidarsi all'inizio!). E se non ci pensa l'onorevole, il partito si occupi di sostituirlo.
Corporativismo: i parlamentari difendono spesso gli interessi degli altri parlamentari, anche di schieramenti opposti, contro il buon senso, la legge, l'interesse dei cittadini e la volontà dei loro elettori
Mancanza di rinnovamento: la politica sarà anche per tradizione una cosa da vecchi saggi, ma qui c'è proprio sempre la stessa gente. Una ragione di questo sembra essere che è difficile per gli outsider entrare in politica seriamente (se non si hanno tre tv, una squadra di calcio, montagne di quattrini, un passato nella P2 e solidi legami con la mafia), anche solo dentro un partito esistente.
Mancanza di coraggio: non si riesce mai a fare nulla che sia un pochino delicato (diritti dei conviventi, conflitto d'interessi), o ci si riesce solo tramite lunghissime trattative e compromessi (pensioni, dpef, "tesoretto"). Ma qui la causa è sempre la stessa: una maggioranza a rischio, bipolarismo inteso sempre e solo come opposizione distruttiva, mancanza di pragmatismo dell'estrema sinistra e dell'estremo centro ... ho già scritto troppo al riguardo su questo blog.

Gira e rigira, cosa vorremmo (o quandomeno, cosa vorrei) è: un partito più aperto, che interagisca di più con il suo elettorato e sia disposto ad accettare idee e persone nuove se di buona volontà, che si rifiuti di sguazzare nel torbido della corruzione, e che cerchi di essere efficace.

Notiamo che tutte questi problemi e queste richieste sono principalmente "di modo" e non "di contenuto" (a pare la "questione morale", forse). Ma del resto era Kant che sosteneva che la morale doveva occuparsi solo dei modi? (così diceva la prof. di filosofia, però ogni tanto le sue idee non erano troppo in linea con gli scritti dei filosofi stessi)

Come speriamo di cambiare questo?

Io al momento vedo due possibilità: il "colpo di stato" in cui qualcuno arriva da fuori, vince le primarie del PD o fonda un nuovo partito, conquista il potere, e cambia le cose; oppure, un cambiamento graduale, ad opera di tante persone che magari non diventeranno "il leader" ma cercheranno di migliorare il PD fino a renderlo un buon partito.

Ora, forse nessuna di queste due possibilità è plausibile, e siamo nei guai; però, occupiamoci solo della plausibilità relativa. Escludendo soprese, direi che la seconda via è assai più plausibile della prima: nessuno sulla scacchiera mi pare abbia i mezzi per cambiare le cose tutte d'un botto; non perché non possano esserci persone migliori di un Veltroni, per lo meno sotto moltissimi punti di vista, ma perché per togliere il 30% dell'elettorato italiano a chi ce l'ha da anni richiede di creare un sostegno molto forte (la gente è conformista, pigra e disinformata) e molto ampio (il bacino elettorale dell'Ulivo è enormemente variegato).

C'è poi una questione d'onore e persino d'umiltà: non si può pretendere di mandare avanti la barca solo dal posto del timoniere, "qui o si rivoluziona il PD o si muore", perché non è così che funzionano le cose nel mondo reale, la maggior parte dei lavori di gruppo si regge sull'operato dei molti, magari anche anonimi, e il successo dell'iniziativa dipende solo in parte dal leader.

Mi sembra quindi che sia più plausibile che ora si parta con la vecchia guardia, ma sostenuta già nelle prime linee da persone più nuove (ma che abbiano il pragmatismo di capire che si può fare qualcosa di utile anche come secondi ... anzi, forse si può fare di più, solo che se ne riceve meno merito) che si tengano anche molto in contatto con la base, in modo da provare le loro capacità e farsi conoscere, e magai prendere in un futuro non troppo remoto il ruolo di leader quando i vecchi si faranno da parte, senza bisogno sfidarli a duello, perché così vorrà naturalmente il nuovo partito più dinamico e attivo.

Troppe speranze? vedremo.

Comunque direi che il caso di rimboccarsi le maniche (una volta finite le vacanze e gli esercizi di Sagnotti), vedere un po' le liste de iMille per la costituente, e cercare di entrare in questo PD e provare a migliorarlo. Se poi fra qualche anno si vede che non si può iniziare nulla (non dico "concludere", basterebbe "iniziare"), beh, a quel punto vedremo quali altre alternative ci sono.

Un po' più di un anno fa si avvicinavano le elezioni politiche 2006, e parlando con il Pigozzo dissi "se si perde sarà il caso di cercare un PhD all'estero", ma lui rispose qualcosa tipo "no, se si perde bisogna rimanere a lottare". Abbiamo vinto (più o meno ... anzi, direi solo meno) però c'è comunque da agire.