mercoledì 22 agosto 2007

L'amico Putin e l'Europa

Rispondo qua a quanto scrive Lisa sulla Russia nel suo blog; la mia risposta, infatti, è troppo lunga per metterla fra i commenti al suo post, e va un po' fuori tema.

Non ripeterò quanto già riportato o detto da Lisa, con cui concordo. E' vero, certe cose sono inaccettabili per un paese "democratico", è sbagliato che Europa ed USA si limitino al più a un rimprovero amichevole, ed è riprovevole che politici importanti di paesi democratici siano in tale amicizia con Putin come se fosse così una brava persona.

Innanzi tutto, non costituisce una scusante il fatto che ci siano problemi anche negli altri paesi democratici: gli USA, ma non solo ... anche la nostra mafia.

Purtroppo la Russia ha ottime armi di ricatto: oltre alle armi vere e proprie, che dubito pensino di usare seriamente, sono uno dei principali fornitori d'energia dell'Europa, e infine un comportamento sbagliato da parte nostra potrebbe portare a un peggioramento delle cose nella russia stessa, di cui farebbero le spese i non pochi abitanti del paese che magari amano Putin meno di quanto noi amassimo Mussolini prima della guerra.
Detto ciò, temo che non siano i ricatti a permettere a Putin di fare impunemente quello che fa: ho curiosato qualche minuto su The Other Russia e si scrive come molti dei potenti europei, non solo il nostro Berlusca, abbiano incuici con l'oligarchia russa, da cui ne traggono benefici economici.

Kasparov traccia un interessante parallelo fra mafia e il regime russo; ma la mafia non ha alcun fondamento legale (non è in teoria il governo, democraticamente eletto, di un paese sovrano), e potrebbe essere eliminata senza lasciare vuoti, mentre i potenti di un paese si possono solo sostituire (e servono dei sostituti), non eliminare.


Comunque, anche se non è facile opporsi direttamente alla Russia, alcune cose dovremmo farle:
- sostenere decisamente la libertà di informazione, stampa, e dissenso politico; oltre a impegnarci a condedere asilo politico a chi lo chieda, dovremmo aiutare queste persone ad esprimere la loro opinione dandogli più voce sui nostri media.
- punire gli intrallazzi con la Russia che ingrassano il portafoglio dei nostri potenti; quasi di sicuro, infatti, sono almeno in parte illegali. E senza regali magari Putin non sarebbe così simpatico ai nostri politici.
- darci da fare per risolvere i problemi energetici in Europa, anche temporaneamente con delle sporche centrali nucleari a fissione (visto che il petrolio gronda sangue), in modo da liberarci dal ricatto del gas russo.
- chiedere ai nostri politici non solo di parlare contro certi fatti (fin lì sono buoni tutti), ma anche di non diventare grandi amici di Putin quando conviene, e mantenere un profilo severo nelle relazioni internazionali con la Russia ... relazioni che però occorre mantenere attive altrimenti non si può fare nulla per cambiare le cose.

Purtroppo il regime russo, se così vogliamo chiamarlo, pare abbastanza insensibile alle critiche. Non sembra tanto interessato alla sua immagine democratica, più o meno come Berlusconi non sembra interessato a sembrare onesto.

C'è inoltre il problema dell'autorità: la russia è un paese sovrano, e quasi tutti i dissidenti in causa sono cittadini russi, per cui i nostri politici possono criticare la cosa, ma in pratica:
- non possiamo mandarci i caschi blu (irrealistico) né degli ispettori ONU (beh, quelli forse si, in fondo c'erano alle ultime elezioni politiche italiane!).
- le ONG tipo amnesty international possono denunciare i fatti, ma non hanno potere d'intervenire; e non abbiamo l'autorità di impedire ai Russi di ostacolarle (al massimo possiamo proteggere i loro membri se sono nostri cittadini).
- non credo che il diritto internazionale possa aiutare un russo in russia (mentre spero potrebbe se i dissidenti fossero cittadini europei).
- ovviamente possiamo aiutarli in modi un po' meno legali: finanziarli, più o meno apertamente (potrebbe essere legale), o farli aiutare dagli ambasciatori e/o dai servizi segreti (probabilmente illegale; ma in fondo la CIA addestrava i Talebani ... e se qualcuno avesse fatto scappare la giornalista in questione e l'avesse portata in salvo in un'ambasciata italiana in cui darle asilo non avrei avuto niente da ridire; e visto come la trattavano dubito avrebbero potuto alzare la voce per richiederla indietro.)

Insomma, temo che a breve le uniche cose che si possano ottenere siano: una chiara condanna di tutti questi misfatti sui nostri media, critiche nei meeting del G8, niente "grande amico Putin" e niente soldi illegali dalla Russia.
Nel lungo termine, possiamo sperare in un rinnovamento politico, o in un sollevamento di massa (che si potrebbe persino aiutare, ma all'irrinunciabile condizione che ci fossero delle ragionevoli candidature per il post-Putin)




Lasciatemi però allargare un attimo il campo del discorso. Non voglio entrare nei dettagli, ma rendiamoci conto che l'attuale politica estera USA è anch'essa assai agghiacciante (guerra peventiva, unilateralismo, "scudo spaziale", ...), e vista da un paese non NATO credo sia ancora peggio. E la Cina pure fa paura, per come sta diventando una potenza sacrificando i diritti umani dei suoi abitanti; tanto per dire, se la Russia non trasmette la BBC, la Cina censura internet, inclusa la wikipedia, incluso l'articolo "democrazia" nella wikipedia.
Le tre grandi potenze: USA, Russia, Cina; e l'Europa che fa spesso il morto, sembra una partita di bridge.
In un momento come questo voglio assolutamente un Europa vera... basta perdersi in chiacchiere e sofismi per difendere stupidi privilegi nazionali, ciascuno di noi deve essere disposto a perderci del suo ma solo come Europa abbiamo delle possibilità di agire sulla scacchiera internazionale; anche se con tutto il cuore spero che non accada, rendiamoci conto che anche solo fra 10-15 anni la situazione potrebbe precipitare tanto da non essere recuperabile (guerre? dittature ovunque?).

2 commenti:

(Klaus) Claudio Castiglioni ha detto...

Ancora una volta emerge la differenza di come un problema energetico diventa la carota, mentre la politica (Putin e Berlusca in testa) il bastone. Pensare che con l'energia solare, come insegna Rubbia, questi mentecatti verrebbero spazzati via. Questo modo di gestire il potere, d'altra parte, segna la profonda differenza tra noi e loro: per noi essere in democrazia significa condividere e partecipare la politica, per loro avere la democrazia è possedere più potere possibile per ricattare la politica. Ciao

Antonio Candeliere ha detto...

Sento spesso parlare di Putin come un oligarchico, un dittatore. premesso,Non accetto tanti suoi metodi, ma mi dite voi sullo scenario politico russo, chi meglio di lui potrebbe essere l'uomo ideale in un momento storico cosi delicato per il paese?