martedì 30 ottobre 2007

Il papa e la pillola

Non so quanti di voi hanno letto la notizia di ieri: il papa propone l'obiezione di coscienza per i farmacisti su alcuni medicinali: quelli per l'eutanasia (esistono?), la pillola abortiva, la pillola del giorno dopo.
Per fortuna la Federfarma fa notare che la farmacia deve per legge fornire le medicine dietro presentazione della ricetta, e questo pone dei seri limiti a quanto uno possa obiettare (limiti simili esistono anche per l'aborto vero, si veda la famosa "legge 194").

Nonostante io non creda, ho sempre rispettato credenti e praticanti, però certe dichiarazioni mi fanno diventare intollerante.

Sarebbe facile attaccare direttamente la chiesa sul tema del "fatti gli affari tuoi" e soprattutto "non puoi imporre con la forza le tue idee agli altri", che sarebbe quello che farebbe un farmacista nel negare la pillola a chi la chiede; o chiedersi retoricamente perché allora non propongano l'obiezione di coscienza su tutti i contraccettivi.
Si potrebbe persino fare dell'ironia sul fatto che a questo punto avrebbero diritto all'obiezione di coscienza tutti quelli che possono nel loro lavoro aiutare qualcuno a peccare: i gelatai (peccato di gola), gli stilisti di moda (non desiderare l'uomo/la donna d'altri), ...

Ma proviamo invece a riflettere seriamente sulla posizione della chiesa sulla contraccezione: la posizione ufficiale credo sia "è peccato, a parte i metodi 'naturali' perché quelli possono non funzionare", che mi pare abbastanza discutibile:
- intanto un minimo di coerenza, fare contraccezione dovrebbe essere sempre peccato o non esserlo mai, è l'intenzione che conta (spero!), il fatto che metodi "meno efficaci" siano permessi è incoerente come lo sarebbe vietare di uccidere con armi da fuoco ma permetterlo con arco e frecce; e poi pure i metodi non naturali non sono perfettamente efficaci (e "le vie del Signore sono infinite", no?), quindi uno potrebbe chiedersi dov'è la differenza.
- appurato non sia peccato per altre ragioni, e quindi assumendo di stare parlando di una coppia sposata e che vuole in futuro avere dei figli, perché non lasciar loro scegliere quando provare a metterli al mondo?

Ora io non voglio mettermi a discutere sulla posizione della chiesa sulla finalità della famiglia e dell'amore, il mettere al mondo dei figli da educare cristianamente (se si toglie il "da educare cristianamente" la posizione coincide con quella di Darwin... buffo, no?); diamola per buona, anche se io non ci vedrei niente di male in una coppia decidesse di non voler avere figli e lascerei ciascuno libero di fare come meglio creda visto che non siamo a rischio d'estinzione.
Sinceramente non mi sembra che questa posizione implichi la castità prematrimoniale, o che la contraccezione sia peccato: in fondo, se entrambi pensano in futuro di voler metter su famiglia, ciò che può contribuire a migliorare la loro relazione va nel verso giusto, no? e se il fine è quello giusto e il mezzo in sé non è peccato (altrimenti lo sarebbe sempre), dove sta il male? solo nel fatto che il fine si colloca in un futuro troppo lontano e magari troppo incerto?

Capisco ovviamente che altre cose possano essere peccato per l'etica cristiana (e non solo per quella), tipo le relazioni extraconiugali o il farlo solo per il gusto di farlo senza che vi sia amore dietro, o l'eccedere la misura, e non sto chiedendo che la chiesa sostenga il libero amore.
Capisco anche che si possa richiedere la castità ai sacerdoti così come si richiede loro il distacco dal mondo terreno (e magari questo dovrebbe includere il distacco dalla politica...), e al prete innamorato che compariva sui giornali qualche mese fa direi che forse il disegno divino non era quello di farlo prete e che sarebbe meglio per lui accettare il fatto, lasciare la tonaca e servire il signore nella vita di famiglia, piuttosto che mantenere una posizione incoerente di mezzo prete mezzo fidanzato.

Non capisco, alla fine, perché imporre questo tabù; e del resto non mi pare sia tanto sentito come tale dai fedeli, visto quanto poco viene osservato.

[ci sarebbero state bene un paio di citazioni da David Lodge, ma non ho i libri qui, e non ricordo le parole esatte]

1 commento:

(Klaus) Claudio Castiglioni ha detto...

per dirla con il Surrealista francese Luis Bunuel:" ...non mi interessa Dio, mi interessa il mistero di Dio, perchè il mistero è proprio del cinema"...e sulla maglietta di cotone che alcuni amici mi hanno regalato alcuni anni fa, c'è scritto: "GRAZIE A DIO SONO ATEO".
Questo può far riflettere e un pò sorridere, ma se pensiamo alla universalità della Chiesa Cattolica Cristiana e del suo messaggio evangelico, nel corso dei duemila anni dovrebbe esserci un comportamento coerente e saggio negli uomini che l'hanno guidata. O NO! Bhe, direi proprio di NO. E che il Bonifacio VIII era un pò più virile e venale del Papa -kaiser che abbiamo oggi(fate quello che dico, ma non fate quello che faccio)o il prete del 1500 poteva permettersi di donne e perpetue con prole a carico, oggi si è scoperto che un 7% è pedofilo e ,dico io, 80% sono amministratori di "condominio".
Scusa per questo sfogo e comunque condivido quello che hai scritto.
mi presento così magari possiamo conoscerci meglio:
Claudio Castiglioni sono nato e vivo a Saronno in provincia di Varese dal 1962, sono sposato con Daniela e ho una figlia che si chiama Giulia di 17 anni.
Sono un volontario Auser e un sostenitore antifascista Anpi. Dopo il PCI, il PDS, i DS e ....PD...penso di avere ancora qualcosa di sinistra e allora ho aderito a SD. ciao