venerdì 2 novembre 2007

The wrong child

Avete probabilmente già letto la notizia del quattordicenne che s'è tolto la vita perché preso in giro dai compagni di liceo per essere un po' secchione e un po' sfigato [repubblica].
Notizie tristi come queste arrivano qualche volta l'anno sui giornali: suicidi di giovani che apparentemente erano abbastanza normali, solo un po' insicuri o un po' depressi ma non più di altre decine o centinaia di migliaia di loro coetanei.
E ogni volta queste notizie ci lasciano sorpresi, mentre ci si affollano la domanda: come può uno togliersi la vita solo perché era preso in giro, o aveva paura di essere bocciato alla maturità, o simili?


Senza nulla togliere al dispiacere, lasciatemi però fare qualche riflessione per chi si chiede perché è stato "proprio lui" a fare questo gesto disperato, e "quale ragione c'era sotto"
Intanto è "proprio lui" solo per chi già lo conosceva; per tutti gli altri, la quasi totalità di coloro che hanno appreso la notizia dal giornale, è solo uno dei tantissimi che hanno una vita simile alla sua.
Anche su "cosa c'era sotto" credo che la risposta più sensata, almeno nel caso in cui non escano nuove informazioni dalle indagini, sia semplicemente che non c'era nulla di particolare: all'interno del foltissimo gruppo di persone in condizioni pressappoco simili c'è qualcuno che a un certo punto, senza preavviso e senza che gli succeda nulla di nuovo, abbandona tutto.

Vorrei fare un parallelo con eventi altrettanto tragici e "inspiegabili" in cui delle persone simili a moltissime altre si trasformano in brutali assassini; Jervis scrive dei ragazzi della strage di Columbine:
Benché poco socievoli e afflitti da qualche sentimento di inferiorità, i due non pare fossero portatori di una vera e propria patologia psichica
e su Erika e Omar, gli adolescenti assassini di Novi Ligure:
Anche in questo caso i due giovani, fortemente solidali fra loro, non erano affetti da problemi familiari più gravi di quelli di migliaia di altri adolescenti, né risultavano portatori di significativi disturbi mentali.
In sostanza, anche in quei casi "non c'era nulla sotto"; la conclusione che ne deriva lo psicologo (all'inizio del primo capitolo; leggetevi il libro comunque!) è essenzialmente che la maggior parte delle ragioni che spingono una persona a compiere un gesto estremo sono, almeno singolarmente, comuni a moltissime persone, che siamo quasi tutti "in potenza" assassini o suicidi ma è solo che le probabilità sono molto molto piccole per cui sono pochissimi i casi in cui il fatto succede, ma grazie ai media veniamo subito a saperlo (mentre tendiamo a ignorare la maggior parte degli adolescenti la cui vita finisce per ragioni meno spettacolari tipo un incidente d'auto o domestico, o una malattia)
Tanto per darvi una idea delle probabilità in gioco: accostarsi al tavolo della roulette e per sedici volte consecutive vincere puntando tutto sul nero accade addirittura una volta su 65'000, e in Italia di adolescenti ce n'è milioni.

Quindi, se da un lato questo discorso è preoccupante perché l'assassino o il suicida potreste essere voi o il vostro vicino di casa, in realtà potete dormire tranquilli perché non succede quasi mai.
Questo non toglie nulla, ovviamente, al dolore dei genitori del ragazzo o al fatto che abbia senso provare dispiacere al leggere la notizia (né basta a scagionare un adolescente assassino davanti alla giustizia).


postilla: se non avete capito il titolo del post, The Wrong Child è una canzone dei R.E.M. che parla di un ragazzo sfigato; tristissima, ma bella.

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