Ieri raccontavo a una mia amica canadese il cattivo stato della ricerca in Italia, e come ce ne dovremo forse fuggire tutti all'estero - s'è messa a ridere, e ha detto che lo sente dire da tutti, indipendentemente dalla nazione d'origine.
Di sicuro questo è almeno in parte vero: ovunque mancano le posizioni permanenti e la gente vive di contratti a termine per un paio d'anni; quasi ovunque lo stipendio di un post-doc è meno di quello di una cassiera del supermercato (del resto fare la cassiera è molto più noioso); ovunque, per ovvie ragioni, si bandiscono più borse di dottorato che cattedre di professore ordinario.
Però tutto sommato credo che ci siano comunque delle differenze: nel "bel paese" i concorsi sono tutt'altro che limpidi (compreso il PhD in SNS), ed è assai raro che ai giovani siano assegnati in Italia responsabilità e fondi per mettere su un gruppo di ricerca (questo mi sembra accada più facilmente in paesi tipo Francia o Germania).
mercoledì 8 ottobre 2008
domenica 5 ottobre 2008
Really desperate house-husband
Il nostro condomino ha delle lavatrici che funzionano a scheda: uno compra la scheda dalla portiera, la inserisce nell'apposita fessura, e la lavatrice funziona; il prezzo del lavaggio non è per niente chiaro, e credo dipenda quantomeno dalla durata del lavaggio, forse anche dal consumo elettrico.
Stamani ho caricato la lavatrice con un po' di roba, l'ho fatta partite e poi mi sono dedicato alle altre faccende domestiche per un'oretta, aspettando che finisse... però, è finito il credito nella scheda prima che finisse il lavaggio. Risultato: la macchina s'è bloccata, piena d'acqua, e io non potevo aprire lo sportello per recuperare il bucato.
Dopo un po' di faticosa discussione in francese con il marito della portiera, che si lamentava dicendo "la portineria è aperta dalle 9:30 alle 17:30 dal lunedi' al venerdì", sono riuscito a comprare una nuova scheda per far ripartire il lavaggio.
Ma il lavaggio non è ripartito nemmeno con la nuova scheda: se con la scheda vuota il display mostra "Err37", con la scheda nuova mostra "Err35" e non riparte comunque.
Ho chiamato l'assistenza tecnica, ma l'omino del call center s'è limitata a dire "ci lasci i suoi dati, l'indirizzo e un telefono , e le faremo sapere", figuriamoci se domenica vengono a salvarti, o se mettono un menga di meccanismo di bypass del contatore
Aiuto, il mio bucato è ancora prigioniero di quella macchina diabolica!
Aggiornamento: lunedì pomeriggio hanno riparato la lavatrice, il bucato è salvo
Stamani ho caricato la lavatrice con un po' di roba, l'ho fatta partite e poi mi sono dedicato alle altre faccende domestiche per un'oretta, aspettando che finisse... però, è finito il credito nella scheda prima che finisse il lavaggio. Risultato: la macchina s'è bloccata, piena d'acqua, e io non potevo aprire lo sportello per recuperare il bucato.
Dopo un po' di faticosa discussione in francese con il marito della portiera, che si lamentava dicendo "la portineria è aperta dalle 9:30 alle 17:30 dal lunedi' al venerdì", sono riuscito a comprare una nuova scheda per far ripartire il lavaggio.
Ma il lavaggio non è ripartito nemmeno con la nuova scheda: se con la scheda vuota il display mostra "Err37", con la scheda nuova mostra "Err35" e non riparte comunque.
Ho chiamato l'assistenza tecnica, ma l'omino del call center s'è limitata a dire "ci lasci i suoi dati, l'indirizzo e un telefono , e le faremo sapere", figuriamoci se domenica vengono a salvarti, o se mettono un menga di meccanismo di bypass del contatore
Aiuto, il mio bucato è ancora prigioniero di quella macchina diabolica!
Aggiornamento: lunedì pomeriggio hanno riparato la lavatrice, il bucato è salvo

sabato 4 ottobre 2008
Lego
Oggi sono andato a vedere l'esposizione che avevano organizzato per i 50 anni dei Lego in un centro commerciale a Ginevra.
Purtroppo la mostra era davvero deludente: c'erano un po' di modelli di tutta la storia dei lego, ma decisamente pochi - ne ho di più io a casa. E poi c'erano delle costruzioni giganti, che però hanno poco a che vedere con i lego intesi come gioco: alla fine, sono costruite usando solo moltissimi grossi pezzi quasi tutti uguali, e poi non ci si può giocare.
Ora, se avessi organizzato io la mostra, ed avessi avuto abbastanza budget, ci avrei di sicuro messo almeno un piccolo modello per tutti gli elementi delle varie serie che ci sono state, per mostrarne davvero l'evoluzione; per esempio, anche solo un omino per ciascuna delle diverse serie di lego spaziali (durante la mia infanzia ce ne sono state 4) o dei castelli.
E poi mancavano un po' dei grandi modelli che hanno fatto la storia dei lego: non c'era nemmeno un intero treno o una monorotaia, non c'era il galeone dei pirati - di cui un esemplare raccoglie polvere sopra un armadio a casa mia - non c'era la cacciatorpediniera di guerre stellari, uno dei maxi-lego degli anni 2000.
Nonostante questa delusione, ho fotografato un po' di modelli in esposizione che m'hanno davvero portato indietro di almeno vent'anni.
1982: l'anno in cui sono nato. Non giocavo ancora con i lego, però a un certo punto ho comunque avuto una barca lego credo identica a questa - doveva essere un modello longevo! Per chi non l'abbia avuta, sappia che questa era una delle pochissime barche lego che galleggiava davvero.
I Fabuland: non ricordo da dove venissero, e sono presto scomparsi nel nulla, però quella barca lì è stato davvero uno dei miei primi lego; qui sono assolutamente sicuro del modello esatto, non come con la barca di prima.
1993: Questa piccola astronave degli Ice Planet è stato uno dei miei ultimi Lego; sono sicuro che è stata l'ultima serie di lego spaziali che ho avuto. Ma la tregua è stata breve, perché ben presto hanno iniziato ad arrivare a casa i lego di mio fratello, fino a non pochi anni fa.
Purtroppo la mostra era davvero deludente: c'erano un po' di modelli di tutta la storia dei lego, ma decisamente pochi - ne ho di più io a casa. E poi c'erano delle costruzioni giganti, che però hanno poco a che vedere con i lego intesi come gioco: alla fine, sono costruite usando solo moltissimi grossi pezzi quasi tutti uguali, e poi non ci si può giocare.
Ora, se avessi organizzato io la mostra, ed avessi avuto abbastanza budget, ci avrei di sicuro messo almeno un piccolo modello per tutti gli elementi delle varie serie che ci sono state, per mostrarne davvero l'evoluzione; per esempio, anche solo un omino per ciascuna delle diverse serie di lego spaziali (durante la mia infanzia ce ne sono state 4) o dei castelli.
E poi mancavano un po' dei grandi modelli che hanno fatto la storia dei lego: non c'era nemmeno un intero treno o una monorotaia, non c'era il galeone dei pirati - di cui un esemplare raccoglie polvere sopra un armadio a casa mia - non c'era la cacciatorpediniera di guerre stellari, uno dei maxi-lego degli anni 2000.
Nonostante questa delusione, ho fotografato un po' di modelli in esposizione che m'hanno davvero portato indietro di almeno vent'anni.



domenica 28 settembre 2008
A change of season

Intanto per cominciare, ho cambiato il titolo: la torre è ben lontana, e la sua ombra non arriva certo fin quassù. Da tempo pensavo a come avrei dovuto intitolare il blog ora, ma alla fine il lago di Ginevra ha avuto la meglio; in questi giorni di bel tempo il Léman offre davvero un bello spettacolo, mentre spiaggie, porticcioli e barche a vela ricordano davvero la riviera ligure. Acqua dolce, ma anche acqua più pulita e chiara di quella dell'Arno o di Tirrenia, e di sicuro anche più fredda ... però non potevo arrivare al punto di intitolare il blog "Chiare fresce dolci acque"!
Mentre in questo mese combattevo contro i raggi cosmici, che il nostro esperimento acchiappava peggio del previsto, e con la pre-tesi da consegnare a fine settembre, di cose ne sono successe parecchie: l'estate ha ceduto il posto a un autunno freddino ma per ora non piovoso, alitalia è quasi riuscita a fallire davvero nonostante non avesse acquistato derivati dei mutui subprime, il mondo è sopravvissuto sia a LHC che al ben più pericoloso derby Pisa-Livorno, e LHC s'è rotto rischiando di lasciarmi senza dati per la tesi.
Quest'ultima vicenda merita un racconto un po' più dettagliato: dopo il gran successo del primo giorno, quando in poche ore i macchinisti del CERN erano riusciti a far girare entrambi i fasci dell'acceleratore alla prima in diretta tv (il direttore aveva proibito nel modo più assoluto di fare delle prove i giorni prima), sembrava che avremmo iniziato a vedere i primi scontri fra protoni dopo due settimane. Poi, qualcosa è andato storto a un trasformatore, e mentre lo riparavano hanno deciso di avvantaggiarsi un po' sui test dei magneti, provando a pigiare l'acceleratore e portarli alla corrente corrispondente a 5 TeV (cosa mai fatta in nessun esperimento prima d'ora) - però qualcosa è andato storto, un componente ha smesso di essere superconduttore e s'è surriscaldato, s'è aperta una falla nel circuito di raffreddamento e tre tonnellate d'elio liquido sono andate a spasso per l'apparecchio provocando discreti danni. Per giorni quel settore dell'acceleratore è rimasto off-limits persino ai pompieri, e credo che tutt'ora i tecnici non siano ancora potuti scendere laggiù; ci vorranno giorni per dissurgelare l'apparecchio, settimane per ripararlo e un paio di mesi per raffreddarlo di nuovo - ma così si finisce nelle vacanze di natale, in cui il CERN chiude, e dopo devono tenere tutto spento per fare manutenzione del resto degli apparecchi ... insomma, fino a tarda primavera c'è poca speranza di raccogliere dei dati per la mia tesi.
domenica 7 settembre 2008
Saluti da Ginevra
Stamani, poi, sono anche riuscito a cucinare un po'; vi scriverei anche le ricette dei pancakes e della crostata di prugne, ma non mi ricordo più le dosi che ho usato...
lunedì 1 settembre 2008
It's the end of the world as we know it (and I feel fine)
Tenetevi forte perché il mondo sta per finire...
Se invece preferite dare retta agli esperti, ci sono un po' di articoli al riguardo che spiegano che non siamo poi così pericolosi [arxiv/0806.3414, arxiv/0808.4087].
Aggiunta: il CERN ha anche preparato una pagina divulgativa sui rischi per il mondo, e perché non bisogna preoccuparsi.
Se invece preferite dare retta agli esperti, ci sono un po' di articoli al riguardo che spiegano che non siamo poi così pericolosi [arxiv/0806.3414, arxiv/0808.4087].
Aggiunta: il CERN ha anche preparato una pagina divulgativa sui rischi per il mondo, e perché non bisogna preoccuparsi.
domenica 31 agosto 2008
Elvezia
Ma ora eccoci, l'estate è finita e il lavoro ci reclama, 6 mesi quassù in Elvezia, il buco con l'Europa intorno.
Dopo alcuni giorni di dure ricerche ho trovato casa in città, un piccolo ma grazioso monolocale; quando domani vi avrò trasferito le mie carabattole e l'avrò messo in ordine vi manderò una foto.
Ah, e se vi chiedete cos'è la palla nella foto, è una qualche sorta di padiglione che si trova davanti al CERN; credo dentro ci sia una mostra, ma non ci sono mai entrato. La foto è di repertorio (l'ho fatta nel 2006), chiedo venia e domani cerco di procurarmi delle foto più nuove.
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