sabato 8 marzo 2008

Auguri alle dame

essendo l'otto di marzo...

sabato 1 marzo 2008

In a world of magnets and miracles

Oggi sono andato a fare un giro turistico dentro l'esperimento a cui lavoro, nella caverna cento metri sotto terra nei pressi di Ginevra.

Ora la costruzione dell'enorme apparecchio è quasi finita, e nel giro di qualche mese sarà tutto assemblato e pronto per raccogliere dati ... se tutto va bene.
Nel frattempo, ho colto l'occasione per fare qualche foto di quel che si poteva vedere dalle balconate e dal fondo della caverna.




Visto che mi occupo quasi solo di software e analisi dati ho avuto ben poco a che spartire con la costruzione e i test dell'hardware - che poi in gero tutti chiamano "integrazione" e "commissioning", tanto per darsi un tono - ma ci tenevo ad almeno vedere che l'apparecchio esiste davvero; e poi, dovete riconoscerlo, è abbastanza colorato e allegro a vedersi.

La citazione da "High hopes" dei Pink Floyd era d'obbligo, visto che il cuore del nostro enorme macchinario è proprio un magnete potentissimo che dovrebbe permetterci di "sdipanare la matassa" delle particelle prodotte da LHC e scoprire chissà cosa la fisica ha ancora in serbo per noi.

Per i curiosi, vi rimando al sito "per il pubblico" di CMS, e ad alcuni numeri molto belli del CMS Times in cui cercavano di dare spiegazioni "in 60 secondi" di cose tipo LHC, la supersimmetria o Grid [1,2]

domenica 17 febbraio 2008

Perché Obama?

Vedo che anche se non scrivo quasi mai nulla, appena scrivo qualcosa la gente lo legge - e risponde pure!
E visto che la mia contro-risposta è lunga, tanto vale farla diventare un articolo.

Distinguiamo le due questioni:
a) chi vorrei che vincesse le elezioni in USA
b) come si doveva chiamare il circolo.

Se mi chiedete chi fra Obama e la Clinton ha più abilità politica, e chi saprebbe amministrare meglio l'america, è la seconda a vincere; Obama al massimo è più bravo a parlare alla gente. Certo, la Clinton ha votato a favore della guerra in Iraq, senza che vi fossero motivazioni plausibili o un serio dibattito, ma non è questo a condizionare la mia scelta.

Il fatto è che nella politica del giorno d'oggi, la capacità politica e il saper fare le cose conta solo fino a un certo punto; soprattutto se il cittadino medio (italiano o americano) vede il mondo e la politica è assai diversamente da come lo vediamo noi persone informate, istruite, e abituate a un fare un esame critico di ciò che sentiamo.

Prodi ha dato prova di capacità politiche a tenere in piedi per più di due anni una coalizione con dentro moltissimi mentecatti, e ha risanato l'economia italiana - ma non è riuscito a farsi apprezzare, né ridurre il disprezzo e la sfiducia di moltissimi italiani verso la politica, e nemmeno a far loro percepire i risultati positivi ottenuti dal suo governo.

Gli stati uniti potrebbero essere un grande paese, foss'anche per tutti i cervelli che importano, ma sono conciati pure peggio di noi.
A inizio 2007, il 50% degli americani pensava tutt'ora che Saddam fosse implicato nell'attentato dell'11 settembre, segno che la verità e i fatti hanno poca presa sui telespettatori.
La propaganda fomenta la paura del terrorista, del crimine, della recessione.
All'estero l'America è odiata da molti e disprezzata da quasi tutti gli altri - a ragione, peraltro. E quelli che l'ammirano e la citano come modello spesso si sbagliano, perché purtroppo oramai c'è ben poco di buono da imitare.

L'idea mia è che in una situazione come questa una persona come Obama possa fare di più per risollevare gli animi degli americani e l'immagine che gli stati uniti danno di sé sia all'interno che all'esterno dei loro confini.
Mi sembra che questo giovanotto, per quanto un po' vuoto, possa aiutare il paese a credere in se stesso e ad avere una visione più positiva della sua politica.
Alla fine, nel mondo mediatico in cui siamo, non importa che il presidente sia un un genio dell'economia o un Machiavelli della politica - alla mancanza di quei talenti possono supplire collaboratori competenti (e onesti) - quello che serve ora è un presidente che, oltre ad essere onesto e avere buoni fini, sappia anche parlare nel modo giusto.
Non è populismo, è psicologia - il morale è importantissimo per mandare avanti una nazione, proprio come lo è per una squadra sportiva.
In cima al suo sito Obama dice "vi chiedo di credere che voi potete cambiare l'america". E credo che in questo sia meglio lui della Clinton, e che sia proprio di questo che l'america ha bisogno.
Io sono contrario agli arringapopolo, che usano le loro capacità comunicative per i fini sbagliati e sottraggono alle folle l'utilizzo della loro ragione tramite inganni e artifici; ma non mi pare che Obama rientri in questa categoria - a differenza di Mr. B, che temo proprio sarà il nostro futuro presidente per cinque anni.

Spero di aver chiarito perché fra Clinton e Obama preferirei Obama come presidente degli stati uniti. Questo non vuol dire che Obama sia modello da imitare, ma solo che fra i due candidati democratici forti preferisco lui.

Veniamo ora al circolo del PD e al suo nome. Non è che "Barack Obama" mi sembri un gran nome, e lo ritengo in gran parte una trovata pubblicitaria (funzionante - se si fosse chiamato "Rosa Parks" o anche "Enzo Biagi" scommetto che nessuno di voi avrebbe risposto sul blog).
Io avrei preferito Tim (che è inglese, non americano!) ma non se lo sarebbe filato nessuno - figuratevi che persino in una classifica delle "50 persone più importanti per internet" l'avevamo messo solo al 47-esimo posto.
Fra le persone popolari al momento, Obama ha pur sempre un messaggio non tanto lontano da quello che anima il PD: portare un cambiamento positivo nella politica e - cosa essenziale e inscindibile - nella visione che i cittadini hanno della politica stessa; Carla Bruni è più bella e ugualmente popolare, ma non si adattava altrettanto tanto allo scopo.

Riguardo poi all'utilità del circolo on-line continuo ad essere un po' dubbioso, però se funzionerà sarà utile; quanto a me dubito che potrei mai avere voglia di andare frequentemente a un circolo di partito pisano in cui si parla di marxismo e zone a traffico limitato - mentre potrebbe piacermi discutere di politica non solo "a fondo perso" come facciamo ora qui.
Youtube e facebook sono solo delle perdite di tempo a scopo ricreativo, a mio parere, ma potrebbero aiutare a raggiungere persone più impervie alla parola scritta in nero su una pagina bianca - un po' come i film possono invogliare le persone a poi leggersi il libro.

sabato 16 febbraio 2008

Tim e il PD

All'inizio degli anni 80 un tizio al CERN, al secolo Timothy Berners-Lee (1, 2), propose "un progetto basato su ipertesti.
Una decina d'anni dopo lo stesso individuo, di nuovo al CERN, inventò il world wide web - destinato a lasciare il segno nella storia molto di più delle scoperte fatte al LEP.



Nel 2007 nasce il partito democratico, con la speranza di portare qualche cambiamento nella politica italiana.

Una proposta portata avanti da iMille, e che dovrebbe approdare oggi nello statuto del PD, è di permettere l'esistenza di "circoli on-line" di pari dignità rispetto ai normali circoli di partito sul territorio.




Non è chiaro se questa proposta andrà avanti, e se il progetto funzionerà davvero: collaborare con altre persone via internet è diverso rispetto a farlo dal vivo, e se i gruppi di lavoro virtuali funzionano per la fisica sperimentale non è detto che per la politica sia lo stesso... però noi ci proviamo comunque con il Circolo on-line Barack Obama.

Perché Obama? immagino già Lisa che protesta, dicendo che la Clinton saprebbe governare l'America meglio - fatto probabilmente vero: di sicuro sarebbe più brava ad amministrare l'America. La risposta breve è che la proposta "Obama" (da Luca Sofri) ha battuto "Rosa Parks" (da Ivan Scalfarotto) e "Tim Berners-Lee" (non ricordo da chi) per la maggior popolarità del senatore dell'Illinois rispetto agli altri due.
Prima o poi cercherò anche di spiegare veramente, a me stesso, a Lisa e ad eventuali altri lettori di questo blog, perché mi auguro che vinca Obama - nonostante la vacuità del suo programma - ma non era questo l'argomento del post.

Una curiosità: il sito del circolo on-line è stato messo in piedi quasi esclusivamente da fisici...

giovedì 31 gennaio 2008

Leggere fa male...

Una notizia lampo, su cui mi sono imbattuto mentre curiosavo sul sito del corriere durante la parte noiosa di un workshop a Perugia.

Uno studente Afgano rischia la pena di morte per aver scaricato da internet un articolo critico contro il regime e averlo letto in pubblico.

Trovate l'articolo sul corriere, con un link all'indipendent che sta facendo una raccolta di firme online per protestare sulla cosa.

Una cosa minore ma non trascurabile nell'ambito dell'assurdità della notizia è che si parla di Afganistan, non di Iran o Pakistan; l'Agfanistan è dove siamo andai a esportare la democrazia sotto l'egida dell'ONU. Ci siamo riusciti così bene? Può, un governo che è supportato e tenuto in piedi dall'ONU mettere a morte uno studente solo perché non condivide alcune idee integraliste sulla condizione della donna?

Giovanni

domenica 13 gennaio 2008

Quando manca il tempo

Ieri, ritornato veramente a Pisa, ho guardato i trovato i miei ciclamini sul davanzale e li ho trovati quasi morti - sono stati trascurati troppo a lungo, avevano quasi tutte le foglie gialle e i fiori con il capo chino; gli ho dato un po' d'acqua, e oggi iniziano a riprendersi.

Ripensandoci oggi, anche questo blog sta venendo troppo trascurato nelle ultime settimane; non che manchino cose da scrivere, soprattutto manca il tempo di scriverle: spesso sono di fretta, e quando ho un po' di tempo a quel punto sono stanco.
Comunque vediamo se un po' di sforzo basta a far rialzare il capo anche al blog e non solo ai ciclamini.

Cose da fare, in queste ultime settimane, ce ne sono state tantissime - oltre alle vacanze, ovviamente.
Nel lavoro, ho aperto troppi fronti:
  • Sto collaborando a un'analisi su Drell-Yan e Z' a LHC insieme a un po' di Pisani, gente della Florida, di Dubna e forse qualcun altro ancora - e dovremmo finire di scrivere il lavoro entro fine gennaio.
  • Sto lavorando a software per analizzare i dati di LHC che sia d'utilità comune a chi studia cose diverse, con la filosofia che è meglio avere pochi programmi flessibili e fatti bene che tanti fatti male e di fretta da gente che magari non sa scriverli e non vuole impararlo. E questo richiede un notevole sforzo non tanto per scrivere i programmi, ma per capire dagli altri cosa vogliono prima, e convincerli poi a usare quello che gli hai dato.
    Riguardo a questo, dobbiamo avere un prototipo di un grosso set di strumenti pronti per il 29 gennaio, e solo la settimana scorsa siamo riusciti a raggiungere un accordo su quali strumenti e come vanno fatti - grazie a un paio d'ore di discussione dal vivo a un tavolino della caffetteria del CERN, visto da centinaia i email e powerpoint in videoconferenza non si cavava nulla.
  • In teoria dovrei anche occuparmi del "Tracker software qualification and performance" ma per fortuna è una cosa abbastanza vaga, e posso decidere io quanto tempo dedicarci.
  • A fine gennaio c'è un workshop italiano sulla fisica a LHC, in cui di solito fanno parlare i giovani; e "mi hanno offerto volontario" - insieme a una tipa di Roma - per parlare della fisica del top nel nostro esperimento.
    A complicare le cose c'è il fatto che io ho smesso di occuparmi di top da dopo la tesi, e lei ha iniziato a lavorarci da 1 mese mentre prima faceva tutt'altro; e quindi dobbiamo prima impararci bene cosa si sta facendo, per evitare di arrampicarci sugli specchi e far fare una figuraccia al nostro esperimento.
  • E poi, visto che l'esperimento è una "collaborazione", devo dare una mano in generale agli altri per le cose che magari io so e loro non ancora.
E così forse potete capire perché manca sempre il tempo
Lavoro a parte, recentemente sono anche riuscito a leggere un paio di libretti. Il primo è un giallo di Fred Vargas, "L'uomo dei cerchi azzurri". Carino, ma era decisamente più divertente "Chi è morto alzi la mano" ("Debout les morts" in Francese), forse perché preferisco i tre storici strampalati del secondo libro al detective donnaiolo che trae le sue conclusioni dal nulla, protagonista del primo.

L'altro, più impegnato, è "Il liberismo è di sinistra" di A. Alesina e F. Giavazzi (il secondo aveva parlato in SNS qualche mese fa a un venerdì del direttore). Secondo gli autori, ora in Italia il liberismo gioverebbe a tutti, e la difesa dello status quo da parte di tanti politici e sindacati danneggia anche per più deboli. Non ne so abbastanza da poter dire se hanno ragione, se si sbagliano o se mentono fraudolentemente, ma li ho trovati abbastanza convincenti.
Al venerdì del direttore uno studente ha fatto notare che secondo lui il liberismo non è di sinistra, sono le persone che erano di sinistra che ora stanno diventando liberiste. Lo studente ha abbastanza ragione a dire che il liberismo non era di sinistra - e del resto persino la meritocrazia non era di sinistra - ma mi sembra naturale (e doveroso) che la sinistra si evolva nella sua visione, soprattutto economica, in un mondo che cambia. Il fine della sinistra rimane comunque lo stesso: migliorare le condizioni di chi sta peggio, combattere le ingiustizie, dare a tutti le stesse possibilità in partenza - poi se uno non le sfrutta affari suoi, garantire i servizi sociali quali l'assistenza sanitaria. E quindi se quelli che erano di sinistra diventano liberisti, possono benissimo rimanere di sinistra; magari pure più di sinistra di quelli che ostacolano i fini della sinistra in nome di quelli che erano i mezzi "canonici" della sinistra marxista del passato.

Ma mi sono dilungato troppo nella politica

giovedì 3 gennaio 2008

Non sono ancora tornato

Nonostante non abbia più scritto nulla per più d'un mese, sono ancora vivo; è solo che prima ero troppo preso dal lavoro e troppo stressato, e poi ero troppo rilassato e in vacanza per mantenere i contatti - a parte un po' di messaggi d'auguri.

Non ho certo ora di mettermi a discutere di questioni serie ispirati alla cronaca, o di lasciarmi andare a proponimenti e riflessioni per il nuovo anno in arrivo;persino per la ricetta della torta di natale, prodotta in collaborazione con madre e fratello, dovrete attendere qualche altro giorno.

Per oggi mi limito a mettere una piccola foto dalla montagna, la "versione invernale" di quella di luglio '07; fino al 2 gennaio il tempo lassù era splendido, e ho potuto percorrere in lungo e in largo le piste da sci di fondo della val di Cogne.
Adesso sono ritornato a Genova, ma mi sono portato dietro la neve: la pianura padana era persa nella neve (invece che nella nebbia), e persino quaggiù, sul mare, nevicava.

Manca ancora qualche giorno prima ch'io debba tornare al lavoro, e parte della prossima settimana sarò di nuovo a Ginevra, quindi non mi vedrete a Pisa ancora per un po'.

Buone vacanze!