domenica 17 febbraio 2008

Perché Obama?

Vedo che anche se non scrivo quasi mai nulla, appena scrivo qualcosa la gente lo legge - e risponde pure!
E visto che la mia contro-risposta è lunga, tanto vale farla diventare un articolo.

Distinguiamo le due questioni:
a) chi vorrei che vincesse le elezioni in USA
b) come si doveva chiamare il circolo.

Se mi chiedete chi fra Obama e la Clinton ha più abilità politica, e chi saprebbe amministrare meglio l'america, è la seconda a vincere; Obama al massimo è più bravo a parlare alla gente. Certo, la Clinton ha votato a favore della guerra in Iraq, senza che vi fossero motivazioni plausibili o un serio dibattito, ma non è questo a condizionare la mia scelta.

Il fatto è che nella politica del giorno d'oggi, la capacità politica e il saper fare le cose conta solo fino a un certo punto; soprattutto se il cittadino medio (italiano o americano) vede il mondo e la politica è assai diversamente da come lo vediamo noi persone informate, istruite, e abituate a un fare un esame critico di ciò che sentiamo.

Prodi ha dato prova di capacità politiche a tenere in piedi per più di due anni una coalizione con dentro moltissimi mentecatti, e ha risanato l'economia italiana - ma non è riuscito a farsi apprezzare, né ridurre il disprezzo e la sfiducia di moltissimi italiani verso la politica, e nemmeno a far loro percepire i risultati positivi ottenuti dal suo governo.

Gli stati uniti potrebbero essere un grande paese, foss'anche per tutti i cervelli che importano, ma sono conciati pure peggio di noi.
A inizio 2007, il 50% degli americani pensava tutt'ora che Saddam fosse implicato nell'attentato dell'11 settembre, segno che la verità e i fatti hanno poca presa sui telespettatori.
La propaganda fomenta la paura del terrorista, del crimine, della recessione.
All'estero l'America è odiata da molti e disprezzata da quasi tutti gli altri - a ragione, peraltro. E quelli che l'ammirano e la citano come modello spesso si sbagliano, perché purtroppo oramai c'è ben poco di buono da imitare.

L'idea mia è che in una situazione come questa una persona come Obama possa fare di più per risollevare gli animi degli americani e l'immagine che gli stati uniti danno di sé sia all'interno che all'esterno dei loro confini.
Mi sembra che questo giovanotto, per quanto un po' vuoto, possa aiutare il paese a credere in se stesso e ad avere una visione più positiva della sua politica.
Alla fine, nel mondo mediatico in cui siamo, non importa che il presidente sia un un genio dell'economia o un Machiavelli della politica - alla mancanza di quei talenti possono supplire collaboratori competenti (e onesti) - quello che serve ora è un presidente che, oltre ad essere onesto e avere buoni fini, sappia anche parlare nel modo giusto.
Non è populismo, è psicologia - il morale è importantissimo per mandare avanti una nazione, proprio come lo è per una squadra sportiva.
In cima al suo sito Obama dice "vi chiedo di credere che voi potete cambiare l'america". E credo che in questo sia meglio lui della Clinton, e che sia proprio di questo che l'america ha bisogno.
Io sono contrario agli arringapopolo, che usano le loro capacità comunicative per i fini sbagliati e sottraggono alle folle l'utilizzo della loro ragione tramite inganni e artifici; ma non mi pare che Obama rientri in questa categoria - a differenza di Mr. B, che temo proprio sarà il nostro futuro presidente per cinque anni.

Spero di aver chiarito perché fra Clinton e Obama preferirei Obama come presidente degli stati uniti. Questo non vuol dire che Obama sia modello da imitare, ma solo che fra i due candidati democratici forti preferisco lui.

Veniamo ora al circolo del PD e al suo nome. Non è che "Barack Obama" mi sembri un gran nome, e lo ritengo in gran parte una trovata pubblicitaria (funzionante - se si fosse chiamato "Rosa Parks" o anche "Enzo Biagi" scommetto che nessuno di voi avrebbe risposto sul blog).
Io avrei preferito Tim (che è inglese, non americano!) ma non se lo sarebbe filato nessuno - figuratevi che persino in una classifica delle "50 persone più importanti per internet" l'avevamo messo solo al 47-esimo posto.
Fra le persone popolari al momento, Obama ha pur sempre un messaggio non tanto lontano da quello che anima il PD: portare un cambiamento positivo nella politica e - cosa essenziale e inscindibile - nella visione che i cittadini hanno della politica stessa; Carla Bruni è più bella e ugualmente popolare, ma non si adattava altrettanto tanto allo scopo.

Riguardo poi all'utilità del circolo on-line continuo ad essere un po' dubbioso, però se funzionerà sarà utile; quanto a me dubito che potrei mai avere voglia di andare frequentemente a un circolo di partito pisano in cui si parla di marxismo e zone a traffico limitato - mentre potrebbe piacermi discutere di politica non solo "a fondo perso" come facciamo ora qui.
Youtube e facebook sono solo delle perdite di tempo a scopo ricreativo, a mio parere, ma potrebbero aiutare a raggiungere persone più impervie alla parola scritta in nero su una pagina bianca - un po' come i film possono invogliare le persone a poi leggersi il libro.

3 commenti:

Lisa ha detto...

Su Obama, siamo abbastanza d'accordo (anche se, partendo dalle stesse considerazioni, io continuo a preferire una vittoria della Clinton - in estrema sintesi, non mi fido di un consenso basato sull'emotività o sulla psicologia; anzi, credo che sia un segno di debolezza della democrazia quando si vota sull'onda dell'emozione - certo,dopo otto anni di Bush, non possiamo aspettarci molto altro, l'America ha decisamente bisogno di tornare a sognare...).

Sul circolo del Pd: è un'ottima idea, un modo per provare a proiettare il partito in avanti e un segnale di innovazione (certo, non so quanta parte dell'elettorato utilizzi effettivametne il web, ma questo è un altro discorso... il proposito è buono e in sé lungimirante).
Sul nome: non lo contesto in sè (Obama rimane comunque un esempio di rottura con l'establishment, almeno da un punto di vista formale e anagrafico), tuttavia mi piacerebbe che noi italiani 'democratici' provassimo ad elaborare un linguaggio 'nuovo' e davvero 'nostro', senza dover fare riferimento, imitare o scimmiottare terzi. Voglio dire: due anni fa - ricordi? - ci ispiravamo a Zapatero, oggi a Obama, quando impareremo a contare solo su noi stessi?

Il mio augurio per la stagione politica che si sta aprendo, e che necessariamente si distinguerà dalle precedenti (quanto meno per una ridistribuzione di simboli e per alcune ricollocazioni), è che la politica italiana trovi un proprio linguaggio (diverso - ovviamente - dal populismo becero alla Mr. B., che ormai ha fatto il suo tempo) e conquisti davvero una propria autonomia e sia in grado di sostenere una dialettica interna.

[Scusa il commento lunghetto, ciao,
Lisa.]

Luisa ha detto...

Completamente d'accordo che come trovata pubblicitaria è il miglior nome possibile. Nessun dubbio.
Lasciando da parte questo, mi sarebbe piaciuto Enzo Biagi, la sua dignità e la sua forza sarebbero di grande auspicio per qualsiasi circolo, territoriale e non. E soprattutto perchè è parte della *nostra* storia.
Tutto qua. Ed anche perchè ho un debole personale per lui.. :-)

Sul funzionamento del circolo online anche io nutro qualche timore, dovuto soprattutto alla mancanza di regole che ne disciplinano l'utilizzo ed alla coordinazione tra questo ed il circolo territoriale al quale, per alcune cose, dovrai cmq continuare ad appoggiarti.
Per quanto mi riguarda rappresenta cmq l'unica possibilità per occuparsi di "politica".. anche io non riesco ad integrarmi con la realtà politica locale..

Luisa ha detto...

Ops, ho dimenticato di cancellare "personale", sorry!