sabato 7 febbraio 2009

Bene autem mori est effugere male vivendi periculum...

Non mi pronuncio sulla condotta del presidente del Consiglio, e al riguardo mi limito a dire in una riga che invece approvo la condotta di Napolitano che ha cercato d'evitare l'ennesima ingerenza pubblica in una vicenda che è puramente personale.

La medicina ha fatto enormi passi avanti, cosa di cui tutti siamo lieti ed orgogliosi. bisogna però rendersi conto che ora la tecnica medica sarebbe probabilmente in grado di preservare integro un corpo per un tempo indeterminato anche qualora la persona a cui quel corpo apparteneva fosse indubbiamente morta; la saggezza umana sta nel decidere quando tali tecniche vanno usate e quando no.

Veniamo quindi al caso.

Per chi come me non crede in un anima, nel senso generale a una qualsiasi forma di esistenza della persona completamente indipendente dal suo corpo, potrebbe trovarsi in una situazione più difficile nel pensare a questo caso - però fra queste persone credono anche, come me, che nell'espressione "la vita è sacra" non bisogna estendere troppo il concetto di "vita". E che, come dice Seneca, la morte può ben essere preferibile a certi tipi di "vita".
E la decisione su cosa fare non spetta in ogni caso né al Papa né al presidente del consiglio. I medici possono dare la loro opinione, ma la scelta dovrebbe essere della persona stessa - e nel caso questa persona non possa più scegliere, è giusto affidarsi a chi conosceva bene la persona per sapere cosa la persona avrebbe preferito.

Ma chi crede in un anima, e in una vita dopo la morte che per le persone buone sarà pure infinitamente meglio di questa esistenza mortale, perché ostinarsi a tenere un'anima ancorata a un corpo distrutto invece di lasciarla libera di raggiungere il Cielo?
Non è eutanasia, perché non si sta togliendo la vita a una persona che lasciata a se stessa continuerebbe a vivere.
Qui si parla di interrompere una tecnica medica che può conservare il corpo di una persona anche indipendentemente dalla volontà della persona stessa - quasi si potrebbe rovesciare la posizione della Chiesa e dire che è male trattenere ulteriormente quelle persone che Dio ha chiamato a se.


E poi, perché la Chiesa cattolica deve essere favorevole a leggi che impediscano alle persone di peccare? se esiste un dio, e se ci ha reso liberi di scegliere fra il bene e il male - anche perché senza questa libertà la morale non ha senso - perché cercare di togliere con la forza agli uomini questa possibilità?

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