giovedì 19 giugno 2008

No One Receiving

Travaglio continua a scagliarsi contro la legge sulle intercettazioni.

La legge nasce per rispondere a due "problemi" - veri o quantomeno percepiti come tali dalla gente:
- l'eccessiva invadenza dei media, che rendono le intercettazioni uno strumento ottimo per gettare discredito su un nemico
- la possibilità che magistrati non onesti utilizzino queste intercettazioni a fini politici



La soluzione proposta dal centrodestra, pur essendo un notevole miglioramento rispetto a quanto funestava lo stesso Travaglio prima ha numerose pecche, nessuna delle quali mi sembra necessaria per risolvere i problemi a cui la legge vorrebbe far fronte.

L'imporre severi limiti al genere di indagini su cui le intercettazioni si applicano, per esempio, è inutile allo scopo della legge, e dannoso per la sicurezza dei cittadini. Prediamo reati semplici come la truffa, molestie ripetute nel tempo, furti, rapine, spaccio, sfruttamento della prostituzione: perché impedire di usare le intercettazioni nell'indagine?

Riguardo al rendere non pubblicabili le intercettazioni, magari sarà brutto ma mi pare possa essere accettabile: basta che si possa dire "Tizio è indagato per corruzione e truffa", e magari anche "come risulterebbe da intercettazioni telefoniche". Il contenuto rimanga agli atti del processo, coperto da qualche sorta di segreto professionale, e una volta concluso il processo di primo grado magari si rendano pubbliche solo quelle parti rilevanti per la sentenza.
Censura? forse si, ma solo parziale (non ci sarebbero i "disparecidos" come dice Travaglio) e comunque meglio che non fare proprio le intercettazioni.

Se il problema è proteggere i politici dall'uso improprio di queste intercettazioni (?), beh, aggiungiamo che non si possono intercettare loro, e che eventuali intercettazioni in cui vengano coinvolti (perché si intercettava un altro) rimangano coperte dal segreto di stato fino allo scadere del loro mandato.
Non sarà una gran soluzione al problema ma è già meglio di quella originale; aggiungiamo l'opzione di permettere a un parlamentare non ministro di rinunciare a questa prerogativa, chiediamo a quelli del nostro schieramento di farlo e la cosa sembra ancora più ragionevole.

Se abbiamo paura del "golpe democratico", lasciamo qualche autorità in grado di indagare sui politici in carica, magari in segreto e comunque sotto il controllo di qualche ente importante (presidente della repubblica, corte costituzionale, ...) che difficilmente si scomoderà e sputtanerà per un'inchiesta falsa a scopo politico.

Insomma, se dobbiamo risolvere i problemi che la legge sulle intercettazioni vuole risolvere, cerchiamo di farlo senza fare danni enormi e inutili.
Gridare al "colpo di stato" e alla "fine della democrazia", piangere, urlare, abbandonare l'aula, fare barricate sulle strade o simili ci servirà a poco.
Presentare chiaramente alla gente il problema e i lati negativi della soluzione del centrodestra, e proporre una soluzione accettabile a quei problemi mi sembra più utile; e negoziare la miglior soluzione possibile che il centrodestra possa accettare mi sembra un modo migliore per i nostri politici di guadagnarsi lo stipendio.
Ci sono comunque degli organismi di controllo che possono agire se nessuna delle proposte che il centrodestra è disposto ad accetare è sensata: il presidente della repubblica, la corte costituzionale, e le istituzioni europee.
Se è davvero un colpo di stato e nessuno degli organi di controllo può o vuole fare nulla allora vanno bene anche le barricate, partecipo anch'io, ma bisogna convincere la gente; ma non scherziamo su queste cose, soprattutto non a scopo propagandistico, nemmeno a fin di bene.

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