venerdì 19 dicembre 2008

Il dovere di licenziare?

Tutto sommato, continuo ad essere un po' perplesso del nuovo modello lavorativo e accademico che si sta affermando ovunque, 'flessibilità' o 'precarietà' a seconda di chi ne parla.

Posso capire che il vecchio modello fosse troppo rigido e inefficiente, che premiasse solo l'anzianità, e che andasse cambiato.
Però, perché in questo modo?

La flessibilità può voler dire tante cose; per esempio, incoraggiare la gente a passare da un lavoro a un altro se il nuovo è più gratificante; o anche se richiede meno impegno e uno si sente arrivato, non ha più bisogno o voglia di fare carriera e magari vorrebbe più tempo per la famiglia.

Flessibilità può essere permettere a un datore di lavoro di licenziare o ridurre lo stipendio a un lavoratore che non lavora più bene come faceva quando è stato scelto per quel posto; cosa che tutto sommato non mi sembra così ingiusta, a patto che ci siano le tutele opportune p.es. per malattie o maternità.

Può anche essere il permettere a un'impresa in crisi di riorganizzarsi anche in termini di personale, a patto ovviamente che degli ammortizzatori sociali sostengano i lavoratori finché non trovano un nuovo impiego.

Fa parte della flessibilità anche per alcune imprese avere modelli di carriera 'up or out', in cui uno o progredisce o si trova un altro posto; modello che, peraltro, non sarebbe impensabile anche per certi centri di ricerca d'elite. Molti preferiranno, specie dopo una certa età, lavorare per altre imprese più tranquille, assicurando così che solo una piccola parte delle imprese possa adottare un modello - anche perché quel modello è poco compatibile con la curva demografica, che non è una piramide.

Però non credo che la flessibilità debba imporre al datore di lavoro di licenziare tutti i suoi lavoratori ogni pochi anni perché i contratti si possono fare solo a tempo determinato.
Inoltre per tutelare i lavoratori ora si proibisce persino di riassumerli, quando sarebbe negli interessi di entrambi che i lavoratori bravi rimanessero al loro posto, e facendo una carriera regolare e non traumatica.

Non m'è neanche chiaro chi guadagna, in tutto questo casino.

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