E visto che la mia contro-risposta è lunga, tanto vale farla diventare un articolo.
Distinguiamo le due questioni:
a) chi vorrei che vincesse le elezioni in USA
b) come si doveva chiamare il circolo.
Se mi chiedete chi fra Obama e la Clinton ha più abilità politica, e chi saprebbe amministrare meglio l'america, è la seconda a vincere; Obama al massimo è più bravo a parlare alla gente.

Il fatto è che nella politica del giorno d'oggi, la capacità politica e il saper fare le cose conta solo fino a un certo punto; soprattutto se il cittadino medio (italiano o americano) vede il mondo e la politica è assai diversamente da come lo vediamo noi persone informate, istruite, e abituate a un fare un esame critico di ciò che sentiamo.
Prodi ha dato prova di capacità politiche a tenere in piedi per più di due anni una coalizione con dentro moltissimi mentecatti, e ha risanato l'economia italiana - ma non è riuscito a farsi apprezzare, né ridurre il disprezzo e la sfiducia di moltissimi italiani verso la politica, e nemmeno a far loro percepire i risultati positivi ottenuti dal suo governo.
Gli stati uniti potrebbero essere un grande paese, foss'anche per tutti i cervelli che importano, ma sono conciati pure peggio di noi.
A inizio 2007, il 50% degli americani pensava tutt'ora che Saddam fosse implicato nell'attentato dell'11 settembre, segno che la verità e i fatti hanno poca presa sui telespettatori.
La propaganda fomenta la paura del terrorista, del crimine, della recessione.
All'estero l'America è odiata da molti e disprezzata da quasi tutti gli altri - a ragione, peraltro. E quelli che l'ammirano e la citano come modello spesso si sbagliano, perché purtroppo oramai c'è ben poco di buono da imitare.
L'idea mia è che in una situazione come questa una persona come Obama possa fare di più per risollevare gli animi degli americani e l'immagine che gli stati uniti danno di sé sia all'interno che all'esterno dei loro confini.
Mi sembra che questo giovanotto, per quanto un po' vuoto, possa aiutare il paese a credere in se stesso e ad avere una visione più positiva della sua politica.
Alla fine, nel mondo mediatico in cui siamo, non importa che il presidente sia un un genio dell'economia o un Machiavelli della politica - alla mancanza di quei talenti possono supplire collaboratori competenti (e onesti) - quello che serve ora è un presidente che, oltre ad essere onesto e avere buoni fini, sappia anche parlare nel modo giusto.
Non è populismo, è psicologia - il morale è importantissimo per mandare avanti una nazione, proprio come lo è per una squadra sportiva.
In cima al suo sito Obama dice "vi chiedo di credere che voi potete cambiare l'america". E credo che in questo sia meglio lui della Clinton, e che sia proprio di questo che l'america ha bisogno.

Spero di aver chiarito perché fra Clinton e Obama preferirei Obama come presidente degli stati uniti. Questo non vuol dire che Obama sia modello da imitare, ma solo che fra i due candidati democratici forti preferisco lui.
Veniamo ora al circolo del PD e al suo nome. Non è che "Barack Obama" mi sembri un gran nome, e lo ritengo in gran parte una trovata pubblicitaria (funzionante - se si fosse chiamato "Rosa Parks" o anche "Enzo Biagi" scommetto che nessuno di voi avrebbe risposto sul blog).
Io avrei preferito Tim (che è inglese, non americano!) ma non se lo sarebbe filato nessuno - figuratevi che persino in una classifica delle "50 persone più importanti per internet" l'avevamo messo solo al 47-esimo posto.
Fra le persone popolari al momento, Obama ha pur sempre un messaggio non tanto lontano da quello che anima il PD: portare un cambiamento positivo nella politica e - cosa essenziale e inscindibile - nella visione che i cittadini hanno della politica stessa; Carla Bruni è più bella e ugualmente popolare, ma non si adattava altrettanto tanto allo scopo.
Riguardo poi all'utilità del circolo on-line continuo ad essere un po' dubbioso, però se funzionerà sarà utile; quanto a me dubito che potrei mai avere voglia di andare frequentemente a un circolo di partito pisano in cui si parla di marxismo e zone a traffico limitato - mentre potrebbe piacermi discutere di politica non solo "a fondo perso" come facciamo ora qui.
Youtube e facebook sono solo delle perdite di tempo a scopo ricreativo, a mio parere, ma potrebbero aiutare a raggiungere persone più impervie alla parola scritta in nero su una pagina bianca - un po' come i film possono invogliare le persone a poi leggersi il libro.